Dal ranking Fifa affronto a Conte: “Davanti a noi troppi mediocri”

conte-italia

La Repubblica (Currò) – L’ultima coltellata alla Nazionale Blatter l’ha inferta impugnando il Coca Cola ranking, astruso marchingegno brevettato Fifa. Come certificherà il 9 luglio la classifica aggiornata, la sconfitta in amichevole col Portogallo ha fatto uscire l’Italia per la prima volta dalle teste di serie del sorteggio per le qualificazioni al Mondiale: il 25 luglio a San Pietroburgo non sarà nell’urna delle 9 più forti, destinate ognuna a uno dei 9 gruppi della zona europea. Gli azzurri rischiano Germania, Olanda, Spagna, Inghilterra o Portogallo, cioè i play-off, se arrivassero secondi. I tempi sono grami, anche se Conte ha perso solo alla decima, la qualificazione a Euro 2016 è vicina e Gabbiadini rivendica il talento dei nuovi. «Sappiamo di valere tanto». Ma la caduta in seconda fascia sta diventando pericolosa consuetudine: nel 2013 la Nazionale perse in extremis lo status di testa di serie al Mondiale e le conseguenze – il girone fatale con Uruguay e Inghilterra, oltre alla Costarica – sono note. L’Italia, oggi tredicesima al mondo (nona tra le europee), uguaglierà col numero 16 il punto più basso già toccato nel 2010 o addirittura scivolerà al 17 (dipende dal Cile in Coppa America). Di sicuro, pur avendo scavalcato Francia e Svizzera, gli azzurri sono già i dodicesimi d’Europa, dietro Germania, Belgio, Olanda, Portogallo, Romania, Inghilterra, Galles, Spagna, Croazia, Austria e Slovacchia. Lo racconta il Cola ranking, omaggio allo sponsor che dal 2005 ha versato alla Fifa 500 milioni di dollari. È molto discussa la combinazione matematica tra i risultati delle partite giocate dalle singole squadre negli ultimi 4 anni, il contesto in cui si svolgono (mondiale, continentale o amichevole) e il valore dell’avversario e della confederazione calcistica cui appartiene. Il calcolo relega la Nazionale dietro Romania, Galles, Austria e Slovacchia, non esattamente le stelle di un quadriennio in cui gli azzurri sono arrivati secondi a Euro 2012. Conte («Perché squadre mediocri ci precedono?») ha un bonus contrattuale da 500 mila euro, se migliora di 4 posizioni (ha cominciato al 14° posto). «I precedenti ci hanno portato a questa posizione». È una stilettata a Prandelli, che perse solo 4 partite ufficiali in 4 anni (Spagna in finale all’Europeo, Brasile alla Confederations, Costarica e Uruguay al Mondiale), ma 9 amichevoli su 22 (più l’1-1 in casa col Lussemburgo). Costò caro anche il 4-0 con San Marino: avversario troppo debole, pochi punti nel ranking ed esclusione per millesimi dalle teste di serie in Brasile.

L’alternativa è in uso nel Fifa ranking femminile: il metodo Elo, dal nome del fisico ungherese- statunitense i cui algoritmi vengono adottati per gli scacchisti. Ma per l’Italia la sua adozione sarebbe anche peggio: nel 2014, anziché undicesima, sarebbe stata quattordicesima. E per la classifica Elo all time, capeggiata dalla Germania 2014 con Ungheria 1954 e Brasile 1962 sul podio, la Nazionale più forte è quella del 1938 con Piola grande centravanti.Una specie estinta.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti