La Gazzetta dello Sport (V. Piccioni) – Ora il problema è scriverla questa benedetta data del ritorno al 100 per 100. Ieri è stata la giornata della svolta per la storia delle capienze negli stadi e nei palazzetti, ma manca l’ultimo passo. Sono successe due cose importanti. È stato di fatto ufficializzato il ritorno al 75per cento all’aperto (e del 60 al chiuso), le soglie in vigore in autunno prima del peggioramento della curva epidemiologica, a partire dal primo marzo.
Un comunicato congiunto del ministro della salute Roberto Speranza e della sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali ha confermato con la formula del “lavoriamo per “le voci che si erano diffuse verso l’ora di pranzo e che facevano pensare che la giornata avesse in pancia una novità. E una prima volta. Speranza, infatti, non aveva mai detto nero su bianco di “capienza massima degli impianti sportivi all’aperto e al chiuso” da raggiungere “seppure in modo graduale”.
La Vezzali lavorava per trovare lo strumento giusto, l’emendamento al decreto Covid del 24 dicembre che oggi in commissione Affari Costituzionali al Senato riunirà una serie di proposte in questa direzione cominciando con il binomio 75-60 per cento. L’approvazione deve avvenire entro il 22 febbraio, probabile che sia la data del primo marzo quella in cui diventerà operativo. E che si possa ricominciare dalle semifinali di Coppa Italia.