La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Si dorme bene in quella zona accogliente chiamata Champions. La Roma ci si sta abituando e così, in attesa di Fiorentina-Napoli, i ragazzi di Spalletti tornano a respirare quell’aria ormai divenuta di casa. Tutto sommato, mai momento poteva essere più opportuno, visto che è in arrivo il presidente Pallotta. Ma i quasi cinquemila tifosi giallorossi che affollano Empoli ormai non si accontentano più. La Fiorentina domani potrebbe essere alle spalle, il Napoli è a pochi passi e persino la Juve – sperando nell’Inter – non è poi così lontana. Sogno esagerato?
DA FARAONE A FARAONE – A questo punto non sorprende che, dalla curva giallorossa, tornino i cori contro Napoli, a partire dall’ormai famigerato: «O Vesuvio lavali col fuoco». Scorie di uno sprint che a Roma in tanti già pregustano. Inutile nasconderlo, il lievito di questo entusiasmo ha un sapore egiziano sulla lingua, perché se Salah è stato il protagonista (in video) della vigilia come emblema della filosofia spallettiana, Stephan El Shaarawy ha messo quel doppio sigillo che potrebbe rendere la vittoria di Empoli indimenticabile. I numeri dell’ex milanista hanno le stigmate dell’azzurro Nazionale, poiché dal suo arrivo ha segnato 4 reti in 5 partite. Nessuna meraviglia che il suo primo gol a Skorupski racconti addirittura un pezzo di storia minima del calcio giallorosso, visto che è stato il 300° in Serie A della Roma spallettiana.
«NON MOLLARE» – «È stata una vittoria importante – dice il Faraone – ma ora non dobbiamo fermarci, occorre il salto di qualità. Il mio primo gol ha ricordato due simili che ho fatto al Varese e alla Samp. Dopo sei mesi al Monaco ero venuto qui con la voglia di spaccare tutto e di dare il massimo per questa squadra. Per me è una rivincita. Prima di arrivare qua ho sentito molta fiducia da parte di Spalletti e Sabatini. Il colloquio col tecnico? Ci siamo chiariti su una posizione tattica che dovevo prendere; non ci capivamo in campo perché eravamo lontani. A fine partita abbiamo parlato, tutto tranquillo». E Spalletti chiosa: «Stephan ha qualità, ha corsa, ha tecnica, ma qualche volta guarda per terra. Può fare anche meglio». Buone notizie per il c.t. Conte, che ha mandato il «suo» Sandreani a osservarlo. «Devo essere continuo nelle prestazioni – chiude il Faraone – e se possibile anche nei gol. Sono venuto qui per dare tutto me stesso, dare una svolta alla mia carriera e puntare all’Europeo, ma prima devo pensare alla Roma».
GALLIANI – La certificazione alla rinascita di El Shaarawy è di uno che gli è affezionato, l’a.d. del Milan Adriano Galliani. «Lo abbiamo salvato, non lo abbiamo regalato alla Roma – dice –. Non dimenticate che è ancora di nostra proprietà. Sono molto felice per lui, continuando così andrà all’Europeo e avremo reso un servizio alla Nazionale». Di sicuro, ma se la Roma batterà proprio il Milan nella corsa alla Champions, sembrerà quasi uno sberleffo.