Tutti volevano Totti e De Rossi al centro della nuova Roma, dopo pochi mesi invece si trovano entrambi lontani da Trigoria. «Anni fa non avrebbero mai mandato via due uomini così. Totti si è sentito delegittimato, la dirigenza non lo ha ascoltato neanche sul caso De Rossi e ha fatto un passo indietro. Questa società non tiene più conto della sua storia, è grave», queste le parole di Giacomo Losi, 84 anni, recordman di presenze prima del capitano e di Capitan Futuro. Anche Zdenek Zeman ha commentato la vicenda: «Mi dispiace tanto, uno come lui non merita di essere trattato così. Non ho mai capito quale ruolo avesse dentro la Roma. Ha delle potenzialità enormi, peccato non averle sfruttate». Per Giancarlo “Picchio” De Sisti: «E’ qualcosa di distruttivo per l’ambiente». Tra i suoi ex compagni, alcuni hanno preferito non esprimersi, altri, come Giuseppe Giannini, sembrano indispettiti dalla vicenda. «Pensavamo che la riconoscenza nel calcio ci fosse almeno per Francesco Totti e invece l’hanno messo nelle condizioni di andarsene» ha detto Diego Fuser, alla Roma dal 2001 al 2003. L’ex compagno di avventure al mondiale del 2006, Marco Materazzi, aggiunge: «Totti vuole incidere sempre, non lo ascoltano e quindi si fa da parte. Secondo me sarebbe una grande prova di dignità e d’amore nei confronti dei tifosi. I soldi non c’entrano, non ci sta a fare da volto-copertina senza incidere mai nelle scelte». Nicola Amoruso, campione del mondo nel 96, si è fatto un’idea chiara: «con Baldini a bordo lo spazio non c’era. Pallotta adesso si prende un bel rischio, perché se ne va un simbolo della Roma e del calcio italiano». Lo scrive il Corriere dello Sport.