La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Anche Tiago Pinto va via, insomma. In un viavai continuo, che da quando ci sono i Friedkin alla guida della Roma ha visto a Trigoria tanti volti o di passaggio o pronti a salutare tutti.
Tra i dirigenti apicali quello del portoghese è l’undicesimo addio “pesante” in meno di quattro anni, alla media di oltre tre a stagione. Alla guida del club si sono già avvicendati tre Ceo, ad iniziare da Guido Fienga, l’uomo che ha guidato la transizione del club dalla gestione-Pallotta a quella dei Friedkin. Dopo di lui c’è stato Pietro Berardi, arrivato il 6 ottobre 2021 e andato via lo scorso 17 aprile. Infine Lina Soulokou, nominata il 18 aprile 2023. Una che a Trigoria ha già preso molto potere, anche se poi qualche attrito con i Friedkin c’è stato (soprattutto per il posto nel board dell’Eca, a cui la manager greca teneva assai).
Ma tra i tanti saluti ce ne sono stati anche altri eccellenti. Uno su tutti quello del direttore operativo Francesco Calvo, andato via l’11 febbraio del 2021 e tornato a lavorare per la Juventus (attualmente come responsabile dell’area sportiva). È durata poco anche l’avventura di Stefano Scalera, da novembre del 2020 al primo gennaio 2022, lui che aveva le funzioni di direttore degli affari esterni, con particolare riferimento alla vicenda del nuovo stadio. Per il quale era stato messo sotto contratto anche Maurizio Costanzo, con il ruolo di consulente esterno della comunicazione. Nel tempo sono cambiati anche alcuni dirigenti dell’area sportiva. Come Morgan De Sanctis, ad esempio, che per un po’ ha svolto il ruolo di d.s. per poi mettersi a disposizione di Pinto. E l’ultimo addio a livello temporale è stato quello di Vincenzo Vergine, il responsabile del vivaio, passato al Milan la scorsa estate.