Il Messaggero (D. Aloisi) – Per Edoardo Bove quella di questa sera sarà una sfida del cuore. Il cane malato di Mourinho era diventato una sorta di separato in casa con Daniele De Rossi. Dal momento del suo arrivo a gennaio 2024 il minutaggio di Bove è drasticamente diminuito. Dopo aver capito di avere sempre meno spazio ha accettato la Fiorentina a seguito di un lungo corteggiamento di Palladino che ora se lo gode: “Chi capisce di calcio vede il grande lavoro che fa. È un leader. Non solo un cane malato, potrebbe giocare ovunque”. Il paradosso vuole che dal mercato estivo sono arrivati Le Fée e Koné, due centrocampisti presi per sostituirlo ma che questa sera partiranno dalla panchina, mentre Edoardo giocherà.

Rivederlo nella Capitale è molto complicato. Si è trasferito in prestito oneroso (1.5 milioni) con l‘obbligo di riscatto che scatterà dopo il 60% delle presenze da almeno 45 minuti. La Roma con molta probabilità incasserà altri 10,5 milioni ma Bove rischia di essere un altro rimpianto come già accaduto con Calafiori e Frattesi. Nonostante le prime due gare passate in panchina è davanti a tutti i centrocampisti della Roma per duelli vinti (34). Peccato.

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