Gazzetta dello Sport (M.Cecchini, A.Pugliese) – Quasi sette anni. Un’infinità, un tempo lunghissimo, che poi nel calcio è quasi equivalente ad un’era. Tanto era che la Roma non riusciva a piazzare un record negativo del genere: zero tiri in porta, francamente difficile riuscire a vincere le partite così. Quella più pericolosa è stata probabilmente il giro a giro di Zaniolo nella prima parte della partita.
L’ultima volta che la Roma non era riuscita a centrare neanche una volta i pali della porta avversaria era successo il 13 dicembre 2015, sempre contro il Napoli, anche se al San Paolo. Quel giorno però la Roma riuscì almeno a portare a casa un punto, con la partita che finì 0-0 e Rudi Garcia che si lamentò per il gol annullato a De Rossi a dieci minuti dalla fine. Stavolta ci ha pensato Osimhen a dieci dal termine e la Roma non è riuscita a portare a casa nemmeno quello 0-0 lì.
L’alert era stato lanciato già alla vigilia, quando Mourinho era stato chiaro: “Non facciamo gol, è vero, dobbiamo migliorare sotto porta. Ma le occasioni le creiamo, il problema è la concretezza“. Già, anche se ieri poi di occasioni vere non ne sono addirittura arrivate meno che nelle partite precedenti. Anche per una questione tattica, di strategia, con la Roma che ha deciso di abbassarsi e di provare a fare male a Spalletti engli spazi. Il problema, però, è che Zaniolo strappa ma non conclude nel migliore dei modi possibili e Abraham che proprio è l’ombra del giocatore della scorsa stagione. Belotti poi, l’impegno massimo, ma da un attaccante serve molto di più. A questo punto l’allarme è palese, basti pensare che il Napoli ha segnato il doppio delle reti della Roma, che ha appena l’ottavo offensivo del campionato.