I bruti conti dicono che ieri i giallorossi tra dare e avere hanno messo in tasca 20 milioni puliti. Con i 35 incassati per Marquinhos e qualche altro spicciolo caduto dal cielo producono un mercato proficuo, non necessariamente una squadra più forte. Secondo noi c’è anche quella, ma rinviamo le analisi.
Devono ancora arrivare un difensore centrale e una prima punta che consenta di attendere con serenità il ritorno di Destro dagli orizzonti nebbiosi in cui è disperso. Partiamo dal primo punto, così ce la sbrighiamo in quattro e quattr’otto. Mamadou Sakho è rimasto solo. Nella lista del direttore sportivo Walter Sabatini c’era anche Davide Astori.
COME UN FIGLIO – In ogni caso Astori per la Roma rappresenta l’alternativa a Sakho, 23enne senegalese dai piedi malfamati però veloce e potente. Lo sceicco che illumina le casse del Psg, Nasser Al-Khelaifi, ammette che il giocatore vuole andarsene, aggiungendo che per lui è come un figlio e che farà di tutto per trattenerlo. Sakho è in scadenza di contratto e si prende a 10 milioni. Per il centravanti la questione è più complicata. Con un piccolo aiuto da parte di Garcia, la società sta cercando di sfrattare Marco Borriello che costa un mucchio di ingaggio annuale (sui 4 milioni netti).
Non è solo una flaccida questione economica. Per quanto s’impegni, Borriello fa sempre cose diverse da quelle che l’allenatore gli chiede. Trova difficile parlare con fluidità la medesima lingua tecnica. D’altra parte non è che le bancarelle straripino di prime punte interessanti a buon prezzo. Alessandro Matri piace in sé ma Garcia in quella regione di campo vuole gente abile nel tenere la palla tra i piedi. Bafetimbi Gomis è uno di questi, ha cominciato da esterno, ha vissuto tutte le esperienze tattiche che piacciono all’allenatore, ha litigato con il Lione. C’è solo un problema: è un rompiscatole e con Ljajic nel settore siamo al completo.
LA SCELTA – Alla fine la rosa si restringe a due nomi: Gonzalo Bergessio, l’argentino del Catania (29 anni, 6 milioni), e la sorpresina che alla fine Garcia preferirebbe, Darìo Cvitanich. Argentino e 29enne anche lui, il bisnonno croato gli garantisce lo status di comunitario, benché non basti a renderlo eleggibile per la Nazionale. Costa meno di 5 milioni e ha segnato 19 gol lo scorso anno con il Nizza nella Ligue 1 in 29 presenze. Piccolo e funambolico, i palloni che tocca in una partita si contano ma valgono il viaggio.
Corriere dello Sport – M.Evangelisti