Mirko è abbonato dalla stagione 86’-87’, di trasferte ne ha molte sulle palle, compresa quella di San Siro lunedì che ha fatto scattare la squalifica della Curva Sud, la sua seconda casa in pratica. La decisione del giudice sportivo gli ha rovinato la giornata, molto più della delusione per i due punti persi a Milano: «La sanzione di per sé è sbagliata: colpisci 18 mila persone per educarne 1.700, il rapporto è 1 a 10».
Mirko la vive come un’ingiustizia: «La cosa più grave è che non è vero niente. Il coro «rossoneri squadra di neri» non esiste, non l’abbiamo mai fatto in curva. Ci metto mani e piedi sul fuoco. Stavamo intonando “rossoneri carabinieri”, perché le maglie del Milan somigliano alle divise dei carabinieri. Lo facciamo da anni ormai, hanno sentito proprio male. E poi il comunicato della Lega parla di numerosi e intensi “buu”, non “buu buu” come per la Lazio: è diverso. Il “buu” è una disapprovazione vocale, non l’imitazione della scimmia».
Lo testimonia con sincerità e tanta rabbia: «Il vero problema del calcio sono gli uomini che lo gestiscono. Non c’è la legge sugli stadi, non riesci a rinnovarti nemmeno dal punto di vista sanzionatorio e te la prendi in maniera iniqua nei confronti dei tifosi. Tutto ciò mentre esplode di nuovo il caso scommesse: la credibilità dov’è?».
È Mirko a rivelarci che c’è l’ipotesi di una «class action» dei tifosi, che nella chiusura delle curve ci vedono anche una «battaglia di classe, perché non si capisce per quale motivo non si chiudono le tribune o il settore autorità: chi l’ha detto che nel settore ospiti di San Siro c’erano solo abbonati in Sud? Sono sempre i settori popolari a pagare». In realtà, un modo per capirlo ci sarebbe e qualcuno dà la colpa alla pigrizia delle istituzioni: «Non capisco perché non vanno a vedere chi c’era esattamente: la Card Away è nominale». Qualcun altro accusa: «Hanno sentito anche i cori contro De Falchi o contro i romani?».
L’ipotesi dei bambini nelle curve squalificate non piace a Mirko: «Perché all’Olimpico i bimbi in Sud ci sono tutte le domeniche. Eviterei la formula juventina. Anche i ragazzini gridano “merda”, lo abbiamo visto». Il senso di ingiustizia prevale, la rabbia è tanta, ma l’appello finale è passione pura: «Ci sono filmati, testimonianze. Aprite queste curve».
Il Tempo – E.Menghi