Il mondiale delle outsider: la Croazia, sulle orme di Francia 1998

Mateo Kovačić Luka Modrić

Molti lo chiamano il mondiale dei mondiali, il miglior mondiale di sempre e via dicendo…ma siamo sicuri che sia così? Siamo sicuri che un mondiale come quello del 2006 non avesse più campioni? Dove il Brasile aveva i migliori Kakà e Ronaldinho, la Spagna Torres e Raul, la Germania Klose e Ballack, e l’Italia, sulla quale posso anche non esprimermi. O magari il mondiale del 1994, dove un giovane Ronaldo faceva coppia con Romario e l’Italia arrivava in finale trascinata dalla difesa sacchiana e dai gol di Roby Baggio, a scapito della bulgaria di Stoichkov e della Spagna del Barcellona campione d’Europa e di Luis Enrique.

Non si sa ancora se questo mondiale potrà offrire lo spettacolo che offrirono i suoi antecedenti, forse per la crisi che ricopre il Brasile o forse per la mancanza di campioni figli di un calcio d’altri tempi. Non possiamo dirlo se tra 20 anni Balotelli sarà ricordato come un fenomeno o se Aguero e Messi saranno la coppia d’attacco più forte di sempre. Però una cosa, a priori, possiamo dirla: un mondiale con così tante outsider non si è mai visto. Un mondiale con 4-5 squadre che, per i meno esperti, un po’ per il nome, un po’ per la loro storia, non sono all’altezza di Spagna, Italia o Brasile, ma che in realtà lo sono e come, non si era mai visto prima. Quelle 4-5 squadre saranno i “dark horses” per i più romantici.

Ma andiamoli a conoscere ed analizzare meglio questi dark horses: oggi tocca alla Croazia, sotto la guida di Niko Kovaç.

Kovaç è stato chiamato ad ottobre per sostituire Igor Stimac, ed è riuscito nell’autentico miracolo di portare la sua nazionale al mondiale brasiliano. È stato uno dei protagonisti della spedizione francese del 1998 assieme a Zvonimir Boban, in cui la Croazia riuscì ad arrivare addirittura terza, eliminando la Germania ai quarti con un secco 3-0. Proprio come 16 anni fa, Kovaç vuole ripetere l’impresa per candidarsi ad essere una delle outsiders più importanti della storia dei mondiali. Le aspettative ci sono, i giocatori pure: i Blazers, a differenza di molte squadre che abbiamo già analizzato in precedenza, fanno del pacchetto difensivo uno dei loro punti di forza. Tra i pali ci sarà Stipe Pletikosa, veterano di questa nazionale ed ex bandiera dell’Hajduk Spalato, oltre a Subasic, portiere del Monaco. I centrali sono Dejan Lovren, protagonista della strepitosa stagione del Southampton e nel mirino di molti club importanti, fra cui la Roma, e Vedran Corluka, ex Tottenham e Manchester City, adesso in forza alla Lokomotiv Mosca. Sull’out di destra Kovaç può contare su Darijo Srna, bandiera dello Shaktar Donetsk e tra i terzini più forti d’Europa, in quanto quest’anno ha mantenuto il suo rendimento altissimo con 10 assist e 6 marcature. A sinistra spazio al giovane Sime Vrsaljko, che abbiamo avuto modo di ammirare in questa stagione al Genoa, confermandosi uno degli elementi più importanti dei grifoni.

In mediana ad impostare ci sarà Luka Modric, indiscutibilmente tra i registi più forti d’Europa e fresco detentore della Champions League con il Real Madrid, mentre a fare da rapporto tra difesa e centrocampo Ognjen Vukojevic, mediano d’esperienza, grazie ai suoi 30 anni e più di 40 partite giocate in maglia biancorossa, attualmente in forza alla Dinamo Kiev.

Sulla trequarti tanto divertimento: oltre al nostrano Mateo Kovacic, talento purissimo classe ’94 dell’Inter, anche Ivan Rakitic, appena passato al Barcellona per sostituire Cesc Fabregas e vincitore dell’Europa League con il Siviglia dopo una stagione strepitosa condita da 15 segnature. Adattato sulla destra, ruolo che spesso ricopre in nazionale, gioca Iviça Olic, vice campione d’Europa con il Bayern Monaco che adesso guida l’attacco del Wolfsburg. Punta di diamante l’attaccante titolare del Bayern Monaco Mario Mandzukic, pilone di questa nazionale che la scorsa stagione ha messo a segno il gol del momentaneo 1-0 in finale di Champions League contro il Borussia Dortmund. La Croazia dovrà far fronte alla sua assenza contro il Brasile nella gara d’esordio, per via di una squalifica da scontare, per poi puntare a battere Messico e Camerun e passare un girone difficilissimo. Dopo la beffa del 2012, quando agli europei vennero eliminati per il rotto della cuffia nel girone con Italia e Spagna, i Blazers vorranno riscattarsi e tentare di eguagliare il risultato ottenuto da Boban e compagni nel 1998.

Filippo Grillo

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