La Gazzetta dello Sport (F. Licari) – C’era una volta «La svastica sul sole», capolavoro della fantascienza moderna. Oggi siamo alla svastica sul campo ed è purtroppo realtà: qualcuno s’è introdotto nello stadio dell’Hajduk, 24 ore prima della partita, forse con qualche complicità interna, e ha disegnato – con un diserbante – il terribile simbolo che rimanda al nazismo. E se l’Italia protesta, la prima a essere indignata è la Croazia di fronte a una guerra tra gli ultrà di Spalato e la federazione che rischia di espellere il calcio croato dall’Europa. Quello di venerdì è un gesto simbolico che, oltre a esaltare un’ideologia malata, punta a mettere in crisi il presidente federale Suker «triste, sotto shock e terrorizzato di andare alla Disciplinare Uefa». Visti i precedenti e le aggravanti, la sanzione rischia di essere pesantissima. Fino all’esclusione dalle qualificazioni. Difficile, ma prima o poi la «tolleranza zero» non sarà più soltanto uno slogan.
DISERBANTE DI NOTTE A porte chiuse e a Spalato, città dell’Hajduk che rimprovera alla federazione di Zagabria di «proteggere» la Dinamo: la polizia temeva droni, come accaduto in Serbia-Albania, oppure piccoli aerei sopra lo stadio con scritte razziste e naziste. Invece le bestie sono state più furbe. Sono entrate di notte e hanno disegnato la svastica con un diserbante il cui colore è emerso alla luce artificiale, a fine primo tempo, visto in tribuna e in tv ma non dal campo. Il tutto subito segnalato al delegato e all’arbitro: non era il caso di sospendere la gara, ma adesso all’Uefa aspettano i due rapporti per aprire domani l’inchiesta inevitabile.
TUTTI I PRECEDENTI Il problema per la Croazia è che è recidiva negli ultimi quattro anni. 1) CroaziaGeorgia (3-6-2011): invasione di campo, simboli vietati, razzi e fumogeni. 2) Croazia-Irlanda (10-6- 12, Poznan): invasione, razzi e petardi. 3) CroaziaItalia (14-6-12, Poznan): petardi, canti e simboli razzisti. 4) Croazia-Spagna (18-6-12, Danzica): petardi e simboli razzisti. 5) Croazia-Bulgaria (10-10- 14): lancio petardi. 6) Bulgaria-Croazia (13-10-14): invasione di campo). 7) Italia-Croazia (16-11-14): razzismo, lancio di razzi e petardi, gara sospesa. 8) Dopo i fatti di San Siro, l’Uefa ha chiuso un settore di 8mila posti per Croazia-Norvegia (28-3-15) nella quale si erano ripetuti i comportamenti razzisti: quindi 55mila euro e porte chiuse contro gli azzurri. Adesso la svastica (nel 2006 a Livorno, Italia-Croazia, i tifosi disegnarono una svastica umana).
POSSIBILI SANZIONI Per l’articolo 14 del regolamento disciplinare Uefa le sanzioni, oltre alla multa, sono: chiusura delle tribune, porte chiuse, squalifica del campo, 0-3 a tavolino, penalizzazione di punti e squalifica dal torneo. Dipende da quanto all’Uefa si sono rotti le scatole. Escludendo lo 0-3 – non c’è stata sospensione né la sicurezza era a rischio – il campo sarà squalificato e almeno un’altra partita potrebbe essere a porte chiuse. Volendo usare il pugno duro la Disciplinare potrebbe togliere punti alla Croazia, ridisegnando la classifica: ma l’Italia non pensa a chiedere una sanzione che oltretutto Platini non ama (mentre la Fifa sì). Suker, già Real, è uno degli ex giocatori diventati presidenti nell’era Platini: «Siamo vittime di un sabotaggio, volevano colpire noi e tutto il popolo croato: lo Stato deve aiutarci». La polizia ha aperto un’indagine, ma pare che le telecamere a circuito chiuso non abbiano ripreso i colpevoli. Il governo accusa la federcalcio che a sua volta chiede scusa all’Italia