La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Domani tornerà, da titolare o partendo dalla panchina, nello stadio in cui è cresciuto, conoscendo campioni e debuttando a soli 17 anni in Champions League con la maglia del Milan. Bryan Cristante da quel suo periodo rossonero è cresciuto molto, ha attraversato l’Italia con le maglie di Palermo, Pescara e Atalanta, ha provato l’esperienza all’estero con il Benfica, prima di mettere le radici nella Capitale. Alla Roma Fonseca e la dirigenza lo stimbano moltissimo, per la sua capacità di parlare nello spogliatoio, oltre che essere un jolly prezioso in mezzo al campo, o in difesa. Rispetto al giocatore visto a Bergamo e per cui la Roma ha fatto un investimento importante, Cristante ha perso la capacità realizzativa (12 gol nell’ultima stagione con Gasperini), colpa ovviamente della posizione in cui gioca. La trequarti da quando è arrivato a Roma è sempre stata occupata, per questo Bryan ha arretrato sempre più la sua posizione, cercando comunque di dare il massimo per la maglia. Giovedì sera contro lo Young Boys è sceso in campo con la fascia di capitano al braccio. A San Siro spera di trovare spazio e, magari, ritrovare anche la via del gol, perché Cristante non ha di certo dimenticato come si fa.