Leggo (F. Balzani) – Un attacco con numeri da zona retrocessione, la peggiore partenza degli ultimi 14 anni, un mercato da 100 milioni che si ritrova quasi tutto in panchina e tante nubi all’orizzonte. La Roma è ben lontana dal “Paradiso” descritto da Juric e ora torna anche a ripensare all’ipotesi di un ritorno di De Rossi in caso di crollo nei prossimi due impegni con Dinamo Kiev e Fiorentina del tecnico croato. Troppi i punti interrogativi di una squadra costruita (male) per un allenatore e ora guidata da un tecnico agli antipodi. I Friedkin, contestati e criticati da tutta la piazza, pensano così al clamoroso ribaltone. I numeri d’altronde sono impietosi. Solo 8 gol nelle prime 8 giornate, non andava così male dal 1991. In serie A hanno segnato meno solo Lecce, Monza, Genoa e Venezia. Questo nonostante i 133 tentativi che portano alla Roma in cima alla classifica delle squadre che ci hanno provato di più.
Al secondo posto c’è l’Inter che però di gol ne ha segnati 18, compreso quello di Lautaro decisivo all’Olimpico domenica sera. Un paradosso che ha portato solo 10 punti alla squadra giallorossa, una partenza horror come non accadeva dall’ultimo anno di Rosella Sensi (2009) quando ormai la società era a un passo dalla fine di un ciclo vincente. A Trigoria, invece, si respira già aria di rassegnazione con alcuni calciatori delusi dalla poca attenzione del tecnico (su tutti Koné, Hummels e Soulé) e altri frustrati del clima ostile nei loro confronti da parte della tifoseria. Tra loro c’è anche Zalewski che a gennaio potrebbe partire. Intanto Juric deve preparare la sfida alla Dinamo Kiev: pronto al debutto proprio Hummels mentre a centrocampo spazio a Le Fée dal primo minuto.
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