Pagine Romaniste (R. Gentili) – Al peggio non c’è mai fine. Il fondo era stato toccato con l’eliminazione in Coppa Italia. Ora si aggiunge un altro horror. E chi lo firma? La Cremonese. Di nuovo.
La sirena Champions suonava con forza. La Roma, sorda finanche delle proprie necessità, non la sente. Accecati dalla calda luce direzionata su di lei, i giallorossi cadono in casa della Cremonese, nuova bestia nera e fanalino di coda. La frizzante – nel dinamismo e nel pressing è da ritrovare la chiave decisiva – compagine di Ballardini stappa la bottiglia buona. La Cremo è in festa: saluta il fondo della classifica con la prima vittoria della stagione ma seconda contro l’espulso Mourinho – squalificato domenica contro la Juventus, ci sarà il rientrante Foti – dopo quella in Coppa Italia.
La Cremonese gioisce al 17’ con il tiro al volo su sponda di Valeri, bravo prima a vincere il duello aereo con Zalewski e poi a scodellare di petto il gol che Tsadjout mette dietro Rui Patricio. Non ci saranno tiri in porta della Roma. Ed è un gran rammarico. Il primo nello specchio porta è buono: lancio di Matic, rinascita Spinazzola batte freddamente Carnesecchi. La gioia, come quella di Dybala, non brillante, dura poco. Rui Patricio atterra Okereke in area di rigore: Ciofani segna il 2-1 definitivo.
LE PAGELLE
Rui Patricio 5,5 – Un tiro, un gol. Non è fermo in posizione, viene battuto sul tempo. Origina, come in Coppa Italia, un altro rigore. Indovina la direzione, non riesce ad intervenire sul tiro di Ciofani.
Mancini 6,5 – Dei tre cavalieri difensivi, è il solo che resta in piedi per tutta la partita. Non colleziona cadute, protegge l’area. Ed attacca quella avversaria, soprattutto ad inizio partita perché poi serve non scoprirsi. Manda Spinazzola a pareggiare.
Kumbulla 6 – L’ultima volta che lo abbiamo visto è stata contro i grigiorossi, in Coppa Italia. Regola l’ex compagno Felix, lascia casa perdendosi subito dopo. A conti fatti, non ha condanne a cui rispondere. (Dal 68’ Karsdorp 6 – Crossa subito, vive la partita più in avanti ma senza mai spingersi oltre l’ordinario. Si fa anticipare da Okereke sull’azione del vantaggio).
Ibanez 6 – Valeri fa sponda sebbene sia controllato da lui. Contiene più di quel che dovrebbe.
Zalewski 5 – Inizia male, va sempre peggio. Passaggi e dribbling sgarbati. Valeri lo sovrasta, soprattutto nel duello aereo sull’azione del gol. Alla buona la ricerca di Dybala, più sintonia ma evanescente con Pellegrini. (Dal 62’ Solbakken 6 – Di solito Mourinho conferma chi segna e mostra segnali positivi. Non partecipa alla tradizione, entra nella girandola di cambi. Propositivo ma impreciso quando invita Wijnaldum alle azioni in area).
Cristante 5 – Sembra essere un’altra gara di concretezza, vanificata dallo spostamento sul gol: insegue Valeri, scordandosi di Benassi che progetta la rete. (Dal 62’ Matic 6 – Lancia l’amo a Spinazzola).
Wijnaldum 6 – Al gran debutto da titolare, il fisico e la partita permettono di far poco se non tre tiri, gli unici della Roma nel primo tempo. Con i cambi si spinge più in avanti.
Spinazzola 6,5 – Impossibile frenarne l’ascesa, è ovviamente confermato. Nel primo tempo la pagina di sinistra del quaderno del match rimane bianca, l’unica volta che prende iniziativa è confuso e atterrato al limite dell’area. Che proteggerà nella ripresa, quando segna il gol del pareggio. Incursione da trequartista, freddo davanti a Carnesecchi. È tornato? Il certificato di rinascita è stampato.
Pellegrini 5 – Presente nell’iniziale comitato organizzativo delle manovre, peccato che le riunioni – anche per le sue dimissioni – durino poco. Estraneo ai discorsi della gara. (Dal 62’ El Shaarawy 5,5 – Sacrificato, forse ancora a malincuore, ha l’indicazione di restare alto. La mossa permette di creare più spazio, utile per il gol. Poche iniziative, mal organizzate).
Dybala 5 – Ma quale gestione, serve Joya. Che non arriva. La gestione delle troppe situazioni è spesso ed insolitamente artigianale. Manca il tocco magico, perde tanti palloni. Sbaglia passaggi, riflette troppo quando c’è da tirare.
Belotti 5,5 – In fiducia, resta dall’inizio per cercare il primo gol in campionato, rimandato nuovamente. Lavora di spalle alla porta, non riuscendo a guardarla mai. (Dal 62’ Abraham 5,5 – Permette di allungarsi. Non un pericolo, sbaglia almeno una buona occasione dopo il gol).
Mourinho 4,5 – Nulla si crea, nulla si ottiene. I cambi, indicati dalla tribuna da cui ha diretto dopo l’espulsione, portano il pareggio. Poi arriva la sconfitta. Passo Champions rallentato. E mera figura realizzata.