La Gazzetta Dello Sport (S.Boldrini)– L’ennesima riunione della Premier non ha partorito nulla di nuovo sul fronte della ripartenza della stagione, ma sono emersi alcuni elementi. Il primo è che non si pongono limiti temporali alla chiusura del campionato, il secondo è si cerca la piena sintonia con il governo per applicare in modo rigoroso le norme di sicurezza: porte chiuse, possibile ritiro permanente, ipotesi di giocare nell’area centrale dell’Inghilterra. I calciatori dell’Arsenal hanno accettato una decurtazione salariale del 12,5% da aprile 2020 a marzo 2021, ma con 120mila di premio per la qualificazione in Champions League. Il Southampton ha scelto la decurtazione del 10% nei prossimi tre mesi, mentre il West Ham sta lavorando ad un taglio del 30%. In Francia il sindacato sta lavorando su un accordo per tagli progressivi: se guadagni meno di 10mila euro al mese nessun taglio, tra 10mila e 20mila euro il 20%, tra 20 e 50mila il 30%, il 40% tra 50 e 100mila e il 50% se oltre i 100mila euro al mese. L’intesa però deve maturare su una base volontaria e per ora non c’è stata comunicazione di accordi definitivi. In Bundesliga il Bayern Monaco ha raggiunto l’accordo con i giocatori per il taglio del 20% e anche gli altri club si stanno muovendo in questa direzione, con la differenza che coprirà i salari del personale. In Spagna invece la situazione è complessa. Barcellona e Atletico Madrid sono in difficoltà, il Covid19 ha prodotto caos societari che rischiano di far saltare i conti. La mannaia salariale è calata in diverse squadre: Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Espanyol, Siviglia, ma lo schema non è fisso. Messi, calciatore più pagato al mondo (84,61 milioni) è stato durissimo nei confronti della dirigenza, che aveva annunciato tagli per il 70%.