Fabrizio Corsi, Presidente dell’Empoli, è stato intervista da Centro Suono Sport. Il numero uno dei toscani parla di Totti e del suo Empoli che ha tanti giovani, alcuni proprio della Roma, da valorizzare. Queste le sue parole:
“Totti? L’hanno visto triste anche al trecentesimo gol. Si capta che non ha più lo stesso entusiasmo, o c’è un’aria diversa intorno a lui. E’ difficile giudicare. Lui ha sicuramente ancora i colpi, però probabilmente gli manca la fisicità.”
Lei è da 24 anni il presidente dell’Empoli. Ne ha viste molte nel calcio italiano. Ha tentato una nuova scommessa con Giampaolo
“Si, Giampaolo viene da qualche esperienza negativa dopo essere stato un’idea nuova di allenatore otto anni fa. Noi privilegiamo questo allenatori che hanno un’idea di costruzione di gioco. Noi siamo contenti, ripetere quello che ha fatto Sarri sarà difficile, però la squadra ha quell’identità di gioco che vogliamo. Speriamo che ci dia risultati”.
Ci sono altri giocatori della Roma che interessano all’Empoli?
“Non lo so, è presto per parlarne. Barba, Paredes e Skorupski sono ragazzi di grande talento che hanno la possibilità di emergere. Qui hanno la possibilità di giocare con continuità, cosa che magari a Roma non potevano fare per le ambizioni della squadra e le pressioni dell’ambiente. Noi siamo contenti di questi ragazzi, sono convinto che a fine anno avremmo rivalutato la loro efficienza e la loro crescita”.
Lei ha assistito all’alba del calcio in televisione. Secondo lei è cambiato il rapporto tra calcio e tv? Non c’è una dipendenza troppo economica? E’ sempre più difficile trovare altri introiti?
“Da quando sono nel calcio abbiamo sempre fatto guadagni valorizzando i giocatori. Con Saponara, Rugani, Eder, Valdifiori e Raggi abbiamo fatto la stessa cosa. Noi scopriamo talenti, li altri se li godono. Fa parte della nostra storia, non possiamo fare diversamente”.
Dobbiamo aspettarci un Empoli che proverà a fare la partita?
“L’Empoli cercherà di fare il suo gioco. Se ci mettiamo nella nostra metà campo per tutta la partita diventa un suicidio. Siamo consapevoli di avere delle idee di gioco che porteremo avanti, consapevoli di aver fatto negli ultimi anni sempre delle buone partite all’Olimpico. Nelle ultime due partite con la Roma abbiamo preso un solo punto, ma con qualche episodio contro. Abbiamo perso in casa con una rete di Nainggolan nella passata stagione, ma con un ‘gollonzo’”.
Che idea si è fatto delle squadre italiane che sono state acquistate da stranieri?
“Le guardo con curiosità, sono da accogliere in maniera positiva perché vengono ad investire in Italia. C’è anche un po’ di tristezza perché leva identità al Paese. Se penso alla Roma che è stata dei Sensi per tanti anni, mi viene un po’ di dispiacere. Così come il Milan, che per tanti anni è stato il riferimento di questo sport. Se questo servirà però per dare nuova linfa e nuovi investimenti, ben venga. Sono più per le proprietà italiane, mi appassionano più le proprietà di De Laurentis e Di Agnelli, piuttosto che persone che non conosciamo e con le quali non abbiamo un contatto diretto”.
Siamo di fronte a un evento epocale per quanto riguarda l’indagine a Infront?
“Non lo so, non mi sembra che ci sia grande spazio nella stampa nazionale. Sembrano cose che fanno un po’ paura, non a noi che abbiamo un contratto con la produzione da trecento mila euro. I numeri che si leggono da altre parti fanno però riflettere. Non mi sembra che questa cosa stia trovando spazio nei media”.