Sta in una stanza che non odora di fumo, seduto davanti a un tavolo vuoto. Il suo ufficio, così lo designano gli avvocati dello studio Tonucci. Un ufficio che sembra fatto apposta per non lavorarci. Il che, conoscendo anche solo di fama Walter Sabatini, pare impossibile.
Ha tutta l’aria di un bluff, state tranquilli, non penserete mica che mi dia da fare per quei 600.000 euro all’anno che prendo, non sto ingaggiando nessun allenatore, non muovo un dito.
Il direttore sportivo della Roma, ormai direttore assoluto, ha passato la giornata tra i legali della società, in un bel palazzo con cortile fiorito – fiorito nelle primavere normali – tra Piazza del Popolo e Piazzale Flaminio. Con l’amministratore delegato Italo Zanzi e il consigliere Mauro Baldissoni. Si è infilato in quel limbo di ufficio giusto per dire: «L’allenatore della Roma non verrà annunciato prima della metà della prossima settimana(traduzione: giovedì) . Sarà con ogni verosimiglianza straniero, una grande personalità. Non dico di prestigio, il prestigio viaggia con le persone. Ci stiamo mettendo tempo perché vogliamo fare le cose senza ansie e per bene. I tifosi sappiano che avremo una grande Roma» .
IL BLUFF – I tifosi sentono parole simili da due anni e hanno imparato a dar loro il giusto valore. Il bluff fa parte delle microtattiche sabatiniane da sempre (…). Rudy Garcia e Marcelo Bielsa disputano la volata. Passa davanti uno, passa davanti l’altro come in uno sprint su pista dei tempi andati. Il primo, francese dallo sguardo di granito, ha bisogno di uscire dal libro paga del Lilla. E’ andato dal presidente, Michel Seydoux, produttore cinematografico che lavora tra la Gaumont e la Pathé e ha pure un ristorante in società con Pierre Gagnaire, lo chef più fantasioso delle dispense parigine. Gli ha detto di volersene andare purché lo si paghi un milione come da contratto e che ha due offerte, una della Roma e una del Malaga. Aggiungendo: se mi chiama la Roma ci vado, altrimenti va bene il Malaga.
L’UOMO MASCHERATO – Laggiù in Andalusia ne hanno preso atto e hanno cominciato a circuire le loro alternative, cioè il tedesco Berndt Schuster e l’argentino Gerardo Martino. (…) Tra un bluff e l’altro il labirintico Sabatini non rischia di perdersi, almeno così garantisce. E’ ripartito per chissà dove mentre i pezzi del suo puzzle stanno andando a posto, uno dopo l’altro. Da ieri è disponibile anche Bielsa, che negli incontri con la stampa parla da solo come un dittatore dal balcone e si arrampica sugli alberi per osservare meglio gli allenamenti. Il presidente dell’Athletic Bilbao, Josu Urrutia, ha dichiarato che il tecnico lascerà il club. Da un tipo come Bielsa, anch’egli di Rosario come Martino, Sabatini è ingolosito. Ne apprezza carattere e gioco. E’ per portarlo a Roma che sta fingendo così duramente di non lavorare.
Corriere dello Sport – M.Evangelisti