“Ragazzi, dobbiamo fare di tutto per qualificarci ai quarti perché a quel punto molte squadre andranno via e così magari ci daranno un hotel carino e le stanze di cui abbiamo bisogno”. La virata logistica del discorso motivazionale è di Claude Le Roy, allenatore del Congo, in questo momento in campo contro i padroni di casa della Guinea Equatoriale nella partita che inaugura la 30a edizione della Coppa d’Africa (fine primo tempo, 1-0 per la Guinea).
Il francese non è uomo con la puzza sotto il naso: ha 66 anni e affronta la sua ottava coppa d’Africa (record), a 28 anni di distanza dalla prima. Africano d’adozione, amante e conoscitore del continente, all’arrivo in Guinea Equatoriale è sbottato: “Volevo lavarmi le mani – ha detto alla Bbc – e non c’era acqua! Io non chiedo un 5 stelle o chissà cosa, solo un hotel pulito. Quello che ci hanno offerto era già stato rifiutato dallo Zambia tre anni fa. Il sistema elettrico è terribile: i fili sono tutti esposti, e non ci sono stanze a sufficienza. La Guinea Equatoriale ha voluto la Coppa, che si assuma le proprie responsabilità”. Anche la Tunisia è arrivata in un albergo senz’acqua. “La Coppa doveva essere rimandata a giugno” ha detto Paul Put, c.t. belga del Burkina Faso finalista nel 2013, un altro che si è lamentato.
Ben due delle 4 città che ospitano la competizione, Mongomo ed Ebebiyin, non hanno neanche l’aeroporto e sono a 200 chilometri da Bata, che ne ha uno nazionale. Gli hotel scarseggiano. Senza essere pronta la Guinea Equatoriale ha fatto un favore alla Caf appiedata dalla richiesta del Marocco, Paese organizzatore designato, di rinviare la competizione per il timore dell’ebola. Gli oppositori del regime di Teodoro Obiang (al potere da 35 anni) hanno chiesto ai cittadini di boicottare la manifestazione per protestare contro la mancanza di libertà, il presidente ha personalmente comprato 40.000 biglietti da distribuire gratuitamente alla folla.
La Nigeria campione in carica non si è qualificata e i candidati al titolo sono vari. L‘Algeria di Gourcouff è numero uno nel ranking Fifa continentale e ha fatto un buon Mondiale. La Tunisia del belga Leekens è uscita imbattuta dalle qualificazioni. Il Ghana, 4 semifinali consecutive, è appena finito nelle esperte mani dell’israeliano ex Chelsea Avram Grant. La Costa d’Avorio, sempre favorita e mai vincente nell’era Drogba, non ha più il suo bomber ma ha le poche stelle riconosciute del torneo, Yaya Touré e Gervinho, e un allenatore francese, Hervé Renard, che ha vinto la coppa nel 2013. Il Camerun si è liberato in un colpo solo di due grandi litiganti, Eto’o e Song, e puntando sui giovani sembra aver ritrovato l’armonia. Il Mali del romanista Seydou Keita è arrivato terzo nelle ultime due edizioni, il Sudafrica vuole dedicare la vittoria a Senzo Meyiwa, il suo portiere ucciso in una rapina in ottobre. Il sorteggio ha generato due gironi affiancati e tremendi, Algeria, Ghana, Sudafrica e Senegal in uno, Costa d’Avorio, Camerun, Mali e Guinea in un altro, lasciando via libera verso le semifinali dall’altra parte dove ovviamente alberga la Guinea Equatoriale allenata da tale Becker, che nel 2012 ha vinto la Coppa d’Africa. Femminile.
Gazzetta dello Sport – F.M.Ricci