Che il suo rinnovo fosse una priorità lo aveva garantito Sabatini il giorno del battesimo della nuova Roma. Così come che l’arrivo di Baldini nella capitale sarebbe stata la molla indispensabile per compiere il passo decisivo. Passo che, dieci giorni fa, è puntualmente arrivato. De Rossi e la Roma sono, oggi, a un passo dal rinnovo. “Due settimane”, non più tardi di una settimana fa, aveva assicurato Baldini agli azionisti del club riuniti in assemblea. Più che una promessa, un annuncio. In attesa di quello ufficiale. Nessun appuntamento in programma con Berti, agente del giocatore, dopo le scaramucce estive, con il tiramolla poi sintetizzato dal numero sedici romanista (“loro vogliono risparmiare, io guadagnare il più possibile”). L’autunno ha prodotto prima l’avvicinamento tra la proposta iniziale della Roma (circa 4 milioni all’anno di base fissa più corposi bonus a rendimento e a obiettivi) e le aspettative del giocatore, poi un’intesa di massima sui premi che avrebbe percepito il regista. Nel frattempo, diventato indispensabile per Luis Enrique: l’unico sempre presente, e mai sostituito, nelle nove gare di campionato disputate.
INTESA A BREVE – Adesso l’intesa – totale – è davvero a un passo: il rilancio romanista, proposto in prima persona dal dg, arriva fino a un quadriennale da circa 5 milioni annui, con premi a crescere. Una proposta a cui De Rossi potrebbe dire sì a breve, nonostante le tentazioni che arrivano da Oltremanica:
in estate, da Manchester sponda City, la posta messa sul piatto era di quelle che fanno gola (si parlava di 9 milioni annui). E il passare del tempo non può che allettare i palati di chi sogna il colpo a costo zero. Dovranno rassegnarsi, però: già dalla prossima settimana, quando il campionato si fermerà per l’amichevole della nazionale con l’Uruguay con cui la federcalcio festeggerà i 150 anni dall’Unità d’Italia, potrebbero essere giorni giusti per un nuovo contatto con Berti. Di programmato non c’è ancora nulla, ma non è da escludere che le incombenze professionali del direttore generale della Roma e del rappresentante del centrocampista, non creino l’occasione giusta. Magari in tempo per rispettare la previsione di Baldini.
OPA: RISPARMIO DI 25 MLN – Novità anche sul fronte societario: chiusa oggi l’Opa obbligatoria sul 33 per cento di azioni a Piazza Affari. Rispetto ai 30 milioni previsti inizialmente, che la società avrebbe dovuto spendere per coprire una potenziale adesione totale. Un risparmio dell’85 per cento, che consentirà ai due soci di Neep, il gruppo di DiBenedetto e Unicredit, di risparmiare circa 25 milioni. Soldi che, però, più che sul mercato – come forse colpevolmente qualcuno aveva lasciato intendere in tempi non sospetti – verranno utilizzati per pagare una parte della ricapitalizzazione, già programmata, di 50 milioni di euro (da corrispondere per il 60 per cento dai proprietari americani e per il 40 dalla banca).
CONTATTO MILAN-BORRIELLO – E il mercato? Inevitabile che i soldi per le operazioni che servono – uno o due esterni di difesa, un titolare e un’alternativa, ma anche un centrocampista – debbano arrivare dalle cessioni. Il nome più allettante, quello di Marco Borriello, su cui il Milan ha già mosso dei passi non ufficiali. Un sondaggio esplorativo da parte dei dirigenti rossoneri c’è stato con il giocatore, con cui i rapporti sono rimasti sempre splendidi, e anche con il suo agente. Anche perché a gennaio a Milanello dovranno sostituire Cassano, e gli attaccanti che non avrebbero bisogno di tempo per ambientarsi (Borriello ha fatto parte del gruppo fino a 14 mesi fa) e possono essere utilizzati anche in Europa non sono poi tanti. Unico problema: il costo. La Roma lo ha riscattato a giugno per 10 milioni e non vuole rimetterci. Dalle prossime settimane se ne riparlerà senza dubbio, intanto Luis Enrique – che da due giorni lo prova in coppia con Bojan – potrebbe scegliere di puntare proprio su Borriello, a Novara, per uscire dalla crisi. Nella speranza che gli ultimi mesi del 2011 possano cambiare il suo destino.
Repubblica.it – Matteo Pinci