Bruno Conti ha rilasciato un’intervista a Sky Sport, durante l’inaugurazione di un nuovo campo da calcio a 8 nel suo centro sportivo.
Giovedì c’è Genoa-Roma, la partita con cui avete vinto lo Scudetto:
“Chi cresce in un centro giovanile come quello della Roma, e io ci sono cresciuto insieme al capitano Agostino Di Bartolomei, vincere uno scudetto con la squadra del cuore è importante. Gli artefici sono stati Dino Viola e Nils Liedholm, che hanno costruito questa squadra importante. Chiaramente mi ha fatto doppiamente piacere perché l’ho vinto a Genova, dove ho giocato due anni. Ricordo tutto, ricordo che abbiamo Liedholm in area e aveva paura di cadere, mi ricordo di essermi ubriacato nello spogliatoio perché io non bevo. È stato un anno incredibile, dove abbiamo interpretato un calcio bellissimo e ci siamo divertiti“.
Che allenatore era Liedholm?
“La qualità di Liedholm era il lavoro settimanale, da un’esercitazione ne tirava fuori quattro-cinque. Ha saputo gestire il gruppo, comunicava in modo corretto. Con la sua famosa ragnatela ci faceva invertire e facevamo un calcio spumeggiante. Lui ha creduto in me, dopo il Genoa mi ha riportato alla Roma e mi ha fatto arrivare in Nazionale. A Liedholm devo tutto. Anche Rocca è arrivato in Nazionale grazie a Liedholm. Grande uomo e grande allenatore“.
C’è qualche analogia tra Pruzzo e Lukaku?
“Sono due grandi bomber. Hanno caratteristiche diverse. Io sapevo già dove trovare Pruzzo e lui la buttava dentro. Lukaku fa le sponde, fa inserire i compagni. È un grande campione, un grande giocatore, come lo era il bomber. Caratteristiche diverse, ma due grandi campioni“.
Faresti ancora comodo a Mourinho, forse ti vorrebbe chiamare:
“Ci ha provato, ci ha provato (ride, ndr)“.