La Repubblica (M. Juric) – Mentre Roma brucia i Friedkin prendono l’aereo e tornano negli Stati Uniti. Una toccata e fuga nella Capitale durata poco più di quattro giorni. Utile ad esonerare Daniele De Rossi e ingaggiare il nuovo allenatore Ivan Juric. Senza mai farsi vedere, rinchiusi nelle segrete stanze di Trigoria. Il modus operandi dei proprietari della Roma sembra sempre più chiaro. Lontani da Roma fisicamente e forse anche mentalmente. Viste le voci che si rincorrono su una nuova offensiva per l’acquisizione dell’Everton e l’attesa di un’offerta araba per il club giallorosso. I Friedkin a Roma non sembrano più volerci stare. Men che meno quando le cose vanno male, con i tifosi in subbuglio e il consenso in crollo. Domenica i Friedkin non saranno quindi sugli spalti dell’Olimpico e non potranno vedere con i loro occhi la fortissima contestazione chei tifosi romanisti stanno preparando.
Il primo annuncio è arrivato giovedì sera da parte della Curva Sud che ha annunciato che contro l’Udinese non assisterà ai primi 30 minuti della partita. Perché, si legge nel comunicato “è arrivato il momento di farci sentire. La Curva Sud invita tutti i tifosi di qualsiasi settore a partecipare alla contestazione, che ci vedrà rimanere fuori dallo stadio per la prima mezz’ora della partita”. Una presa di posizione forte, la prima da quando ci sono i Friedkin, a cui ha fatto eco l’altra parte del tifo organizzato romanista.
Con Utr e Airc che si schierano al fianco della Curva Sud. Domenica esporranno i loro striscioni solo all’intervallo della partita per protestare contro “la mancanza di comunicazione”. Le due associazioni chiedono “la voce della società nei Palazzi, a tutela degli interessi del club” e auspicano una spiegazione che dissipi qualsiasi dubbio sul momento che sta vivendo il club. Insomma domenica l’atmosfera per la prima Roma di Juric sarà caldissima. Contestazione dentro e fuori lo stadio. Il tutto senza i Friedkin.