Il Fatto Quotidiano (P. Ziliani) – Gruppo di famiglia in un interno. Ieri, in Federcalcio a Roma, foto-ricordo con il presidente Figc Carlo Tavecchio, il procuratore Stefano Palazzi e il presidente della Lega B Andrea Abodi riuniti per l’emergenza-partite comprate. E un convitato di pietra: il ct della Nazionale Antonio Conte. Tavecchio: “Dobbiamo scacciare tutti i mercanti dal tempio”. Da Cremona rimbalza la notizia dell’i m m inente rinvio a giudizio di Conte per frode sportiva. Tavecchio: “Il rinvio a giudizio non è una condanna: Conte resta al suo posto rispettando il contratto”. Insomma: cacciamo i mercanti dal tempio, ma con giudizio. Come volevasi dimostrare: alla notizia che la Procura di Cremona sta per annunciare il rinvio a giudizio di Conte in sede penale, il mondo del pallone – a cominciare da giornali, tv e siti web che se ne occupano – cade dalle nuvole. La sorpresa, a dire il vero, sarebbe zero. Nell’intervista al Fatto Quotidiano pubblicata il 22 maggio, alle nostre domande il procuratore Di Martino aveva risposto così. A proposito di quanto letto allora sui quotidiani, secondo cui lo “zingaro” Ilievski avrebbe scagionato Conte, disse: “È una sciocchezza. È una frase scorretta perché se Ilievski non ha avuto nessun contatto con Conte, non vuol dire che lo scagioni. (…) Al di là dei riscontri che mi ha dato sulle partite più importanti, come le due della Lazio e Novara- Siena 2-2 (…). Quanto alla domanda su quali fossero stati i capisaldi del suo lavoro d’indagine, la risposta fu: “Le confessioni complete di Carobbio, Gervasoni e Ilievski”.
DOMANDA: se i giornali scrivono che Ilievski scagiona Conte (classico esempio di velina di Palazzo) e Di Martino dice che si tratta di una sciocchezza, visto che Ilievski gli ha fornito il quadro completo –tra gli altri –della combine Novara-Siena 2-2 per cui Conte era stato assolto, voi cosa vi aspettereste: Conte archiviato o Conte rinviato a giudizio? “Se Ilievski non ha avuto nessun contatto con Conte, non vuol dire che lo scagioni”, spiega Di Martino. In pratica: se l’allenatore A dice al giocatore B che c’è un accordo per pareggiare, e il giocatore B dice allo scommettitore C di scommettere sul pareggio, e tutto procede secondo i piani: il fatto che A e C non abbiano avuto contatti non è esattamente la prova d el l’innocenza di A, non vi pare? La verità è un’altra, che nessuno osa dire. Conte è diventato sì l’allenatore della Juventus e della Nazionale, ma lo ha fatto dopo aver sguazzato a lungo nel letamaio della B macchiandosi come pochi. Ad Arezzo (2006-2007) debutta in panchina lanciando infamanti accuse alla Juventus (quella del dopo-Calciopoli) che all’ultima giornata si fa battere in casa dallo Spezia 2-3 e condanna il suo Arezzo alla serie C. Lui ha appena vinto (inutilmente) a Treviso, ma non è nato ieri e ha capito tutto: “Per fortuna siamo nell’era del calcio pulito: begli amici, alla Juve sappiano che non stimo nessuno, solo i tifosi”, strepita. Va a Bari e per due anni i suoi giocatori gli vendono partite a bizzeffe sotto il naso: gliene squalificano 30 in due anni, 17 per illecito, 6 per omessa denuncia e 7 dopo patteggiamento. Ai pm che lo interrogano, il Conte che ad Arezzo fiutava i tarocchi a 400 km di distanza, con voce spezzata dice: “Non mi sono mai accorto di nulla. Sono un coglione, devono togliermi il patentino di allenatore”. Long John Silver che diventa Heidi. Poi va a Bergamo (breve interludiio in A) e si fa intercettare col pluri-pregiudicato capo ultrà “Bocia”, alias Claudio Galimberti, condannato a 3 anni il 20 aprile scorso gli dice che lo stima molto, che è solidale con lui e “sput – t an a ” (il termine è degli inquirenti) i dirigenti dell’Atalanta. Ultima tappa nel viaggio a fari spenti del mister in serie B: Siena. Conte si porta da Bari come uomo di fiducia Stellini, uno che di soli illeciti patteggerà 3 anni e mezzo di squalifica e che Conte, per sicurezza, farà assumere anche alla Juve: e le partite taroccate del Siena non si contano.
ALLA DISCIPLINARE Palazzi propone per lui un patteggiamento di 3 mesi: i giudici si mettono a ridere. Lo processano e gliene danno 10. “E gli è andata bene –assicura Sandulli dopo la conferma in secondo grado –, Conte era in odore di illecito”. Poi arriva lo scontificio del Tnas che polverizza la pena a 4 mesi. E alla fine, ecco Cremona: che lo spedisce in tribunale a rispondere di frode sportiva in un processo che si terrà a giugno 2016. In contemporanea con gli Europei di Francia. Gli avvocati della Figc, adesso, vogliono per Conte il rito immediato. E il certificato di assoluta verginità. Considerando che Di Martino non è Palazzi –che sul comodino ha le favole dei fratelli Grimm – la faccenda si fa dura. Tavecchio e Conte si dicono imbarazzati. Già. Ma considerando che la telenovela va in onda dal 2011, pensarci prima no?