Il Triplete di Antonio Conte. Terza Panchina d’oro di fila, come Fabio Capello: «Ed è un onore» dice il c.t. della Nazionale. Conte ha un sorriso grande. Saluta tutti e sale sul palco ringraziando il proprio staff col quale, nel tardo pomeriggio, si riunisce a parlare di Italia nelle stanze di Coverciano e col presidente Figc Carlo Tavecchio come invitato più che speciale. «La Juventus? La classifica dice la verità». E se su quella panchina ci fossero ancora la grinta e la cattiveria di Conte? «Beh, figurarsi: se ci fossero quelle, allora avrebbe venti punti di vantaggio…». E qui Massimiliano Allegri sorriderà poco, ma trattasi più di battuta che no. Oppure no, chissà. «Rimpianti miei di Juve? No no…» fa il c.t.
MACCHÈ DIAVOLO Antonio Conte prende 18 voti su 52 votanti. Dietro di lui Montella (8 voti) e Garcia (7). Panchina d’argento a Maurizio Sarri che si prende il 70% dei voti e con la solita genuinità fa: «Un grazie ai miei giocatori, perché senza loro noi allenatori i premi ce li sogniamo e basta…». Il c.t. dell’Italia stringe molte mani. E nessun patto col Diavolo. «Se ho sentito Berlusconi per un futuro al Milan — riprende Conte —? È una bugia. Inzaghi? A Pippo faccio un grande in bocca al lupo e gli dico di tener duro perché da momenti così ci siamo passati tutti». Si torna alla Juventus. «La classifica dice la verità: la Juve sta meritando il primo posto per l’abitudine a lottare, la mentalità, l’atteggiamento tattico. Il campionato? Sinceramente mi aspettavo una Serie A più combattuta».
SOGNO AZZURRO Si ferma a parlare con tanti, Conte. «Il mio sogno? Fare bene con la Nazionale, costruire entusiasmo e passione da trasmettere al pubblico che ci segue. Quanto alle prestazioni sarà importante crescere per diventare competitivi e giocarcela alla pari con alcune nazionali che in questo momento ci sovrastano. Come ritroverò i ragazzi dopo 4 mesi che non li vedo? Spero non si siano dimenticati ciò su cui abbiamo lavorato l’ultima volta, le varie nozioni…».
PIÙ ITALIANI La Nazionale giocherà il 28 marzo a Sofia contro la Bulgaria: sarà la ripartenza italiana di Conte. «Cosa mi manca facendo il tecnico della Nazionale? Il lavoro quotidiano: ci si deve accontentare degli spazi riservati alla Nazionale e dentro a quelli lavorare per poter costruire nel modo migliore ciò che ti sei prefissato. Quanto alle difficoltà del mio ruolo, beh, arrivano nel momento in cui ci sono da fare le selezioni: perché ci sono rose zeppe di stranieri e mi piacerebbe che il nostro calcio puntasse più sul vivaio e sui giocatori italiani». Detto che le altre Panchine sono state assegnate a Roberto Stellone (Frosinone, panca d’oro per la Lega Pro Prima divisione), Mario Petrone (Bassano, panca d’argento per la Lega Pro Seconda divisione) e a Milena Bertolini (tecnico del Brescia, panca d’oro femminile), eccoci ancora al vincitore. «Quella dei 102 punti è stata un’annata speciale, per cui ringrazio veramente tutti, calciatori compresi. La Juventus di oggi ha più di un qualcosa in… più degli altri: oggi come oggi in Italia non è facile trovarle avversari». E se avesse anche la sua grinta chissà.
La Gazzetta dello Sport – M. Dalla Vite