Da Conte ad Emery. La Roma al «casting» per l’erede di Spalletti

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini – D.Stoppini) – È uno stato di calma apparente, ma non più una forma d’amore costante. Luciano Spalletti e la Roma sono ai saluti e qui si possono affiancare tutti i perché e tutti i nonostante che volete. Sceglierne due? Perché il cammino nelle coppe – Champions League compresa – non è stato quello che l’allenatore e la stessa società si aspettavano. Nonostante, invece, una classifica di campionato che mostra anche un raggio di sole oltre le nuvole: mai la Roma «americana» è stata così numericamente vicina alla Juventus in questa fase di campionato, meno sei a otto giornate dalla fine e con uno scontro diretto ancora a disposizione. Diviso a metà, in fondo, è pure lo stato d’animo di Spalletti. Lo raccontano profondamente provato per la delusione di Coppa Italia. Ma alla squadra ha ribadito il concetto della volata scudetto, chiedendo un colpo di reni lungo otto partite.

LE PISTE – E poi buona camicia a tutti, direbbe Maurizio Costanzo. Saranno brindisi e saluti, il rapporto tra l’allenatore e il mondo Roma è saturo, qualsiasi sia il punto d’osservazione. E così i dubbi di Spalletti ormai sono diventati certezze a Trigoria: a Roma arriverà il sesto allenatore degli ultimi otto anni. Poi c’è da mettersi d’accordo sulla tempistica. La Roma si muove ma non si agita. Si muove, sì. Perché, al netto del blitz londinese di Mauro Baldissoni a casa di Franco Baldini, i contatti diretti e indiretti sono già partiti. Per esempio con Antonio Conte, che però negli ultimi giorni pare aver fatto marcia indietro sui suoi propositi di lasciare Londra. Non solo Inter: anche la Roma si è informata sulla situazione del tecnico ex Juve, ma l’ingaggio alto (oltre 6 milioni netti) e il probabile rinnovo con il Chelsea di fatto lo tolgono dal mercato. Però l’approccio lascia una traccia, di quello che sarà il nuovo allenatore della Roma. Possibilmente uno che – al contrario di Spalletti – sia per nulla coinvolto dalle dinamiche giallorosse, per nulla ancorato a vecchi/nuovi legami. Così la candidatura di Vincenzo Montella va messa in seconda fila, anche per via di rapporti non proprio idilliaci con la dirigenza Roma. Occhio, però, allo stato di calma apparente. È un indizio anche questo, porta a pensare che il successore di Spalletti non sia un tecnico attualmente libero – leggi Mancini – ma uno ancora vincolato ad altri club. Non è questa l’ora della scelta, non può esserlo per evidenti motivi. Perché chi può garantire oggi a Trigoria che Unai Emery tra qualche settimana sarà lasciato libero dal Psg, libero magari di riabbracciare il suo vecchio d.s. Monchi? Un punto, però, va fissato: in Italia è stato sondato Gasperini, di cui ha colpito il lancio dei giovani caro a Pallotta.

SALAH E DE ROSSI – Giovane è pure Kessie, il primo tassello della Roma che verrà e che comunque dovrà fare ricorso al mercato in uscita. Manolas è il nome indiziato, ma occhio anche alla posizione di Salah, che in Premier League vanta ammiratori. Sarà allungato il contratto di Strootman, gli ultimi colloqui tra De Rossi e la Roma portano alla possibilità di un rinnovo per una stagione con opzione per una seconda. Pure qui, calma apparente.

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