Gazzetta dello Sport (A. D’Urso) – Il momento è difficile: la Roma, appena tre punti in quattro partite, rischia di avvitarsi in una spirale pericolosa. E specialmente quando soffiano i venti di crisi attorno alla squadra, come è già successo in passato, c’è sempre un aereo “speciale” che atterra puntuale dalle parti di Trigoria: quello di Dan e Ryan Friedkin, i proprietari. Che con il tempismo che richiede la situazione si sono presentati ieri in sede per parlare con il tecnico Daniele De Rossi e sostenerlo in questa fase complicata.
Dan, partito alle 3 di notte da Houston, è arrivato a Ciampino col suo jet privato intorno alle 14.30 e, insieme al figlio (e vice-presidente) Ryan, ha incontrato tecnico e staff dirigenziale per capire cosa non sta funzionando, qual è lo stato d’animo nello spogliatoio e quali sono le contromisure per ripartire dopo un match, quello di Genova, che ha visto i giallorossi comunque progredire nonostante il gol del pari a tempo scaduto di De Winter.
Un lungo summit per spiegare come mai la squadra abbia vinto una sola volta nelle ultime 12 partite ufficiali. E proprio le occasioni sprecate non danno pace: la Roma, fin qui, è la squadra ad aver raccolto meno in rapporto ai tiri effettuati. Il tecnico, ovviamente mai così pensieroso dopo Genova, ha esposto la sua analisi, come del resto ha fatto ieri nel dopo gara del Ferraris, dove si è rammaricato innanzitutto dell’atteggiamento.
Al contrario di quanto avvenuto nel gennaio scorso con Josè Mourinho, in ogni caso, la posizione di De Rossi non è a rischio. Il tecnico gode della massima stima della proprietà e non ci sono ultimatum nei suoi confronti, in considerazione pure del fatto che il progetto triennale con DDR è appena iniziato dopo il restyling di quest’estate che ha visto ben 12 nuovi acquisti.