Pagine Romaniste – Tiago Pinto, nuovo General Manager della Roma, ha parlato in conferenza stampa per spiegare il calciomercato invernale dei giallorossi che ha visto – tra tutti – gli ingressi di Stephan El Shaarawy e Bryan Reynolds senza però registrare nomi in uscita. Queste le parole del dirigente:
Dzeko-Fonseca, stamattina l’incontro. Qual è la situazione? La posizione della società? Il capitano fino a fine stagione?
Intanto mi scuso per il ritardo. Non voglio certamente sfuggire alla questione. E’ stato detto e scritto molto. Nel mondo del calcio i club vivono come nelle famiglie. Quando questi problemi vengono risolti si torna più forti. Dzeko è un grande professionista con carattere molto forte. Ha scritto grandi pagine della Roma. Fonseca ha svolto un ottimo lavoro alla Roma ed è la persona alla quale abbiamo affidato il nostro futuro immediato. Negli ultimi giorni abbiamo avuto delle riunioni volte a rafforzare questo sentimento di fiducia reciproca. Ne siamo usciti felici e fiduciosi. Ora ci dobbiamo concentrare sul bene della Roma che è più importante dei singoli. Questione capitano: sono convinto che un club debba reggersi sulla disciplina. Edin non è il capitano della squadra.
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Tema capitani: rinnovo di Pellegrini. Avrà dei tempi stretti su questo? Bilancio sul mercato?
Tengo a ricordare che è stato l’unico calciatore del quale ho parlato individualmente. L’ho fatto perché rappresenta i valori del nostro progetto. E’ un teamworker, un forte lavoratore. Siamo ottimisti e a breve ci incontreremo col suo agente. Sono una persona ambiziosa ed esigente. In entrata ritengo che l’arrivo di El Shaarawy e Reynolds, calciatori che rientrano nel progetto del club, sono importanti e che possono aiutare la squadra. Ho e abbiamo anche per trovare delle soluzioni in uscita per calciatori che giocano meno. Purtroppo questo occasioni non si sono avverate e non sono soddisfatto di me stesso.
Senza Champions si venderà qualche big come successo nel passato?
Rispetto la domanda ma oggi siamo al 3 febbraio. Questa ci proietta a fine maggio. Non sono in grado di fare previsioni. Posso dire che siamo tutti impegnati nel cercare di costruire una mentalità basata sulla quotidianità e che si gioca di partita in partita. In questo momento la nostra priorità va a sabato, prepararla al meglio per vincerla.
Pastore, Fazio e Santon arriveranno a scadenza di contratto? Che disponibilità hanno dato per trovare una soluzione?
Nella nostra esperienza è normale che un calciatore quando non gioca non è felice. Il professionista vuole giocare. A maggior ragione come Pastore se non lo può fare per infortunio. Come ho già detto con gli agenti dei calciatori abbiamo lavorato per trovare delle soluzioni ma non ci siamo riusciti. Il mercato ora è chiuso e siamo una famiglia, questi sono i componenti e tutti lavoreremo al meglio per i successi della Roma.
Può garantire già oggi che Fonseca sarà l’allenatore anche il prossimo anno?
Voglio garantire che tutte le notizie circolate rispetto a riunioni, eccetera, non corrispondono al vero, sono bugie. Siamo soddisfatti del lavoro di Fonseca e la mia relazione con lui è molto buona. Non è distratto da queste voci ed è concentrato sulla prossima partita.
Deluso dal comportamento di Fazio e Jesus che sono esclusi dalla lista UEFA? Con i conti economici è a posto lo stesso?
Sono questioni diverse. Nella lista UEFA c’è spazio solo per 22 nomi e anche alla luce dei nuovi acquisti due sono entrati e due usciti. E’ una scelta dello staff tecnico. I conti: non possiamo nascondere che il Covid ha determinato seri problemi per il club che devo gestire al meglio. Non spetta a me essere deluso da eventuali comportamenti. Ho lavorato intensamente per cercare delle soluzioni. Alcune erano state anche trovate. La realtà è che il mercato è chiuso e ora siamo tutti insieme.
Può chiarire come è nato lo scambio Dzeko-Sanchez? Ha inciso l’umore della piazza?
Vorrei far mie le parole di Marotta. Tutto ciò che ha detto corrisponde al vero. Il mio atteggiamento sarà sempre di massima apertura. Ho incontrato Ausilio e abbiamo parlato di diverse questioni, ma non abbiamo mai parlato di vera e propria trattativa per intavolarla. Ritengo che la grandezza di un club dipenda direttamente dalla grandezza della tifoseria. La Roma è un grande club riconosciuto in tutto il mondo anche grazie ai tifosi che ammiro molto. Le decisioni che dobbiamo prendere vanno nell’interesse del club ed essere fedeli a quelle che sono le nostre idee per rendere vincente la squadra.
La società chiederà a Fonseca di far giocare Dzeko? Chi decide sulla fascia da capitano?
Sono due cose diverse. La prima attiene a quella che è la strategia futura del club. Coinvolge il mister e la società. Per le scelte tecniche il mister gode della massima autonomia. Sceglie lui i calciatori e non c’è alcuna influenza dalla società.
Ha escluso l’arrivo di altri dirigenti, la pensa ancora così?
Si confermo quello che ho detto. Per l’area sportiva sono il responsabile. Ora siamo giunti al termine del mercato e ora mi concentro sulla struttura che ruota attorno al club. Ci sono aree che andranno rafforzate e migliorate.
Mkhitaryan vi ha comunicato di esercitare l’opzione per il rinnovo?
E’ molto importante per noi, non solo per il rendimento sportivo. E’ anche un professionista eccellente, esempio per tutti. In questo progetto può essere un elemento importante per far crescere i giovani. Nel suo contratto c’è una clausola che gli permette di esprimersi per il rinnovo. Non mi aspetto problemi e ci vedremo col suo agente per risolvere la questione a breve.
Proseguirete con la stessa strategia di mantenere alti i costi come la precedente proprietà?
Non mi piace esprimere commenti sul passato. C’è stata una gestione con un proprio orientamento strategico. Le valutazioni le lascio a voi. Dal primo giorno in cui ci siamo seduti con Dan e Ryan abbiamo concordato che il denaro non è tutto. Non è un campionato dove c’è una corsa a chi spende di più. Ci siamo detto di essere rigorosi ed equilibrati sulle spese. Siamo disposti a spendere denaro, ma quello che conta non è la quantità ma la qualità. Dovremo operare delle scelte con estremo criterio quando acquistiamo. Per avere la consapevolezza di avere scelto giocatori giusti per rendere la Roma competitiva. Aggiungo che mi sembra che in questo mercato di gennaio abbiamo lanciato un messaggio preciso. La Roma ha preso due calciatori che corrispondono al profilo per il proprio progetto. Nonostante il criterio menzionato prima, la Roma è riuscita a portare al termine due operazioni.
Quanto ha inciso la sua voglia di avere Reynolds? Di che giocatore si tratta?
E’ un calciatore che abbiamo preso per i prossimi 5 anni. Da due mesi non scende in campo perché il campionato in America è finito. Poi le ferie e il Covid, crediamo molto in lui. Non mi preoccupa se sarà a disposizione per la prossima partita. Sono molto felice di questo acquisto perché c’erano tanti club su di lui. Felice che abbia scelto noi. E’ un giocatore dall’elevato potenziale. Ha caratteristiche offensive interessanti, mentre in fase difensiva deve migliorare ma è nel campionato migliore per crescere in questo senso. Fisicamente ha caratteristiche straordinarie. Un gioiello che dobbiamo raffinare.
Quanto è importante nel vostro progetto il parametro di “felicità” per puntare su un giocatore?
E’ una buona domanda perché una delle sfide che abbiamo nello scouting è quella di individuare le caratteristiche psicologiche ed emozionali di un giocatore. Certamente la motivazione nell’arrivare in un posto è determinante. Stephan e Bryan hanno deciso di abbracciare questo progetto con tanto entusiasmo. Stephan è voluto fortemente tornare e questa voglia è stata determinante. Per me è motivo di grande soddisfazione.
Un mese dal suo arrivo, il bilancio di queste prime settimane?
Ci sono stati dei momenti in cui mi sono sentito come quel personaggio di Voltaire dove appena metteva piede lui succedeva qualcosa. Più seriamente, sono stati mesi difficili, esigenti. Un nuovo Paese, club, lingua nel mezzo del mercato invernale. Ho potuto godere del sostegno di chi lavora alla Roma, della fiducia dei proprietari che mi sono stati vicini. E’ un club con grande potenziale per poter costruire una struttura ancor più vincente. Da oggi potrà dedicarmi a questo, ma soprattutto a sviluppare tutti i dipartimenti per rendere il club più forte.