“Non è giusto accendere un sogno di mezza estate“. Quasi replicando la vecchia pubblicità di chi non vende sogni ma solide realtà, il ds della Roma Walter Sabatini fotografa il mercato giallorosso. Tra arrivi certi o quasi (“Castan è un probabile rinforzo della Roma, Tachtsidis me lo ha chiesto Zeman per trasformarlo in un campione, Bradley non è un’operazione commerciale“) e operazioni in divenire: “Sulla fascia destra stiamo prendendo un ragazzo forte“. Ma non parlategli di obiettivi: “Alla Champions ci pensiamo ma non possiamo dichiararlo“.
“NIENTE TOP PLAYER, MA HO UN COLPO IN CANNA: NON SARÀ ROMETTA” – La Roma si muove. Anche se la diapositiva delle operazioni in entrata non è di quelle che possano entusiasmare la piazza, . Eppure, il direttore sportivo non svuota di qualità il mercato romanista: “Non prenderemo un top player, perché gli interventi di proprietari come Mansur sono fibrillazioni, noi non chiederemo alla proprietà di portare stipendi da 12 milioni annui. Ma un nome roboante i tifosi se lo possono aspettare, arriveranno ottimi giocatori, la Roma non sarà la Rometta“. In questo senso, il ds lavora ad una sorpresa in arrivo: “Abbiamo un colpo in canna“. Chissà che non sia il terzino destro su cui già i tifosi s’interrogano: “Stiamo prendendo un ragazzo forte sulla destra, vedremo come si comporterà. Non vi dico chi è sennò
poi non lo prendo più, ma non è italiano“. Azpilicueta, Bosingwa, Debuchy: la caccia al nome è già iniziata.
ARRIVANO TACHTSIDIS, BRADLEY E CASTAN – Intanto, i tifosi possono godersi i nuovi colpi in arrivo, a cominciare dal greco Panagiotis Tachtsidis, già annunciato alla Roma dal dg del Genoa Lo Monaco. “Zeman mi ha detto: prendimi questo giocatore, te lo trasformo in un campione“. Discorso diverso per l’americano Bradley, altro acquisto in arrivo e particolarmente gradito alla proprietà Usa: “Ma non è un’operazione commerciale – giura Sabatini, che lo aveva cercato anche la scorsa stagione – è un giocatore sicuro, che sa giocare e vincere le partite“. Poi, Castan, il difensore che mancava e che – non certo a sorpresa – Sabatini annuncia in via quasi ufficiale: “Non è un affare che è stato ancora perfezionato, ma Castan è un probabile rinforzo della Roma. Non dico sarà il prossimo Thiago Silva, ma è un giocatore affidabile che stasera giocherà la finale di coppa Libertadores. Perché Piqué che ha giocato la finale di Champions viene considerato un top player e lui che ha portato la sua squadra in finale di Libertadores non può esserlo? Io sono il primo a dire che non lo sia, ma non può neanche essere una pallida riserva della Roma“.
“OSVALDO INCEDIBILE, JOSÈ ANGEL IMBRANATO” – E a Totti e De Rossi che chiedono grandi investimenti cosa risponde? “Non sono tenuto a rispondergli sui grandi investimenti. I grandi giocatori la Roma già li ha“. Ad esempio? “Lamela è un giocatore forte, Pjanic è un giocatore forte, Osvaldo è fortissimo. È un personaggio in cerca d’autore, ma è un grande calciatore“. A qualcuno durante l’anno non erano piaciuti però certi comportamenti, censurati duramente anche dalla società. “La Roma Montessori si comporta così – il sarcasmo pungente del ds, indirizzato evidentemente alla politica moralizzatrice del club – ma a me non interessa. E per me Osvaldo è incedibile“. Non vale lo stesso per José Angel, però: “L’allenatore mi ha chiesto di tenerlo, perché è un po’ imbranato, ma ha potenzialità da grande giocatore. Adesso lo vedremo con il tecnico, se poi non andrà come ci aspettiamo faremo le nostre valutazioni. E abbiamo preso Dodò che è un giocatore che esalta il mio senso estatico del calcio“.
“PENSIAMO ALLA CHAMPIONS, ZEMAN NON È IL NOSTRO SCUDO” – A chi avesse dubbi però sul futuro della squadra, rispondono le convinzioni di Sabatini. Che in merito agli obiettivi sussurra senza dire: “Pensiamo tutti alla Champions perché una grande squadra ha il dovere di pensarci, ma non possiamo dichiarare che sia un obiettivo. L’obiettivo è che sia una squadra forte, evitare il precipizio dello scorso anno. Vogliamo una Roma competitiva che possa vincere con tutti“. L’obiettivo, allora, è fare un passo avanti rispetto allo scorso anno: “L’obiettivo è essere la Roma, vogliamo divertirci. Ma anche vincere qualche partita, non vi preoccupate“. A Zeman il compito di mettere insieme questi elementi: “Quando gli dico che sono preoccupato per la difesa, Zeman mi risponde: non ti preoccupare, attaccheremo“, sorride Sabatini. Disegnando le linee della scelta del tecnico boemo: “Ha avuto forza, coraggio e qualità per tirarsi fuori dall’oblio e da un declino professionale imponendo un gioco e una classifica straordinari. E questo ha influito nella nostra scelta, lo ammiro in maniera viscerale per questo. Ma non lo abbiamo preso per farci da scudo spaziale e difenderci dai nostri errori. E non è venuto a fare da tappabuchi“.
Repubblica.it – Matteo Pinci