LIVE TRIGORIA – Queste le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal tecnico giallorosso, Rudi Garcia, alla vigilia dell’ultima giornata di campionato Roma-Palermo, in programma domani sera all’Olimpico:
La cosa più bella e più brutta della stagione?
“La più bella la vittoria nel derby che ci ha dato la qualificazione in Champions. La cosa brutta non la so, preferisco tenere in mente le cose belle“.
Un bilancio della stagione?
“Domani c’è una partita e io voglio vincere con il Palermo, anche se non ci sono obiettivi è una gara, voglio i miei giocatori che facciano i professionisti, voglio i tre punti. In questa conferenza faremo un po’ di bilancio: siamo primi del nostro campionato, come ho già detto la Juve è fuori concorso, ha l’abitudine di vincere, ha una potenza economica e sportiva fuori dal comune, è irraggiungibile, se siamo secondi vuol dire essere primi del campionato a 19. Abbiamo raggiunto l’obiettivo principale della stagione, ovvero la qualificazione in Champions, molto meglio con questo secondo che con il terzo, non è mai scontato passare il preliminare. Abbiamo preso esperienza in Champions, c’era un girone di ferro, in Europa partiamo dalla quarta urna, quasi niente, dobbiamo fare esperienza ed essere almeno nella terza urna, per non beccarci un girone quasi impossibile. Dico quasi perché eravamo qualificati in un girone duro, con tre campioni dei rispettivi paesi, siamo stati vicini a passare il turno. Prima del sorteggio non posso dire nulla, una stagione non è mai un lungo fiume tranquillo, abbiamo avuto momenti di difficoltà: quando c’è stata la Coppa d’Africa e quando abbiamo avuto pochi giocatori per tante partite. C’è stato questo momento difficile da inizio gennaio, ma le difficoltà le abbiamo superate, siamo state 34 volte secondi e solo altre 4 volte terzi, il gruppo ha dimostrato di essere fantastico, siamo tutti uniti, se non lo fosse non saremmo tornati secondi“.
La Juve sta facendo grandi acquisti, c’è il rischio che si giochi solo per il secondo posto?
“Penso di sì, il gap sarà ancora superiore il prossimo anno, hanno preso tanti soldi dalla Champions, sono gli unici ad avere lo stadio di proprietà, noi abbiamo limiti del fair-play finanziario anche. Non è che cambiamo le nostre ambizioni, sono qui per vincere dei titoli, anche in campionato un incidente statistico può succedere, ma la logica dice che lo dimostra da 4 anni“.
Dopo due anni qual è l’aspetto in cui la squadra non ha estratto il massimo?
“Penso che ci siamo superati sul fatto che quando sono arrivato l’anno scorso l’obiettivo era arrivare in Europa League. Quest’anno, dopo aver fatto 85 punti in campionato e il secondo posto, il nostro obiettivo era di raggiungere la Champions League a fine anno, ma visto l’anno scorso abbiamo fatto tutti della Roma una candidata allo scudetto. Questa divisa è troppo grande per noi, la stagione lo ha dimostrato, non serve illudere la gente e i tfiosi, c’è una grande differenza tra obiettivi e ambizioni. Le mie ambizioni e quelle del Presidente, che è fantastico e ha delle grandi aspettative per la Roma, sono grandi. Roma non è stata costruita in un giorno, la AS Roma ha bisogno di tempo, dobbiamo dare il massimo ogni giorno. Gli obiettivi devono essere in accordo con quelli del club, il secondo posto non è scontato, visto che siamo la quinta forza economica d’Italia“.
Ha chiesto di mantenere il nucleo della squadra e aggiungere giocatori?
“Stiamo lavorando con i dirigenti italiani su questo, ma giovedì c’è un appuntamento importante a Londra con Pallotta, avremo il quadro più chiaro per la prossima stagione. Noi abbiamo bisogno di vendere per comprare, è stato così e lo sarà ancora, ma solo i dirigenti possono dare questa certezza. Dobbiamo sapere dove siamo e come vogliamo andare avanti e crescere. Giocare la Champions è bello, ma ci dà anche visibilità in Europa, la Roma è il club della Capitale, qui c’è uno dei più bei progetti del calcio mondiale, non dobbiamo bruciare le tappe, bisogna andare step by step, fare un passo troppo lungo a volte ti fa retrocedere di tre passi. Sono soddisfatto di questa stagione, complimenti a loro, hanno saputo adattarsi e hanno saputo trovare delle risorse differenti per vincere, la ricompensa è arrivata dopo l’ultima gara, con una gioia immensa condivisa con i tifosi“.
Ljajic finirà il campionato da miglior marcatore, 8 gol. Il centravanti è nella lista degli acquisti? E’ la prima richiesta?
“Siamo 18 giocatori ad aver segnato almeno un gol in questa squadra, non differente dallo scorso anno. Tutti possono segnare. Abbiamo segnato meno in attacco e su calcio piazzato, è vero che dobbiamo migliorare con quelli che abbiamo, tutti possono migliorare. Se siamo arrivati secondi non è tutto da buttare, non saremmo arrivati qui. Sul piano del reparto offensivo c’è da riflettere per vedere se c’è qualcosa da fare, ognuno vorrebbe avere Messi in squadra, ma abbiamo altri mezzi. Ma tutto ciò lo decideremo con la dirigenza“.
La società ha fissato in 5 anni il limite per vincere qualcosa. Lei pensa che il prossimo anno la Roma può veramente vincere?
“Questa domanda è per il presidente, io non ho nulla da rispondere, questa è una domanda per la dirigenza e per Pallotta. Nessuno mi ha detto niente“.
Sembra che lei stia mandando un messaggio alla dirigenza, le è stato promesso qualcosa? Rimarrà?
“Niente mi è stato promesso, io sono sotto contratto, giovedì avrò più parametri per il prossimo anno. Non è un messaggio alla società, sono fatti, la cosa che mi anima è che sono stupito di vedere che questa squadra, essendo seconda in tutto il campionato ha dovuto subire tutte queste critiche. Come è possibile che accada un qualcosa come la contestazione dopo la Fiorentina? Non serve illudere la gente, i tifosi hanno dimostrato di essere dietro di noi, hanno sostenuto la squadra. Nel momento in cui era importantissimo avere il sostegno di tutti non lo abbiamo avuto, quando il vento tira dietro è facile dare sostegno, ma quando le cose vanno meno bene… Forse i tifosi si sono fatti influenzare dalla stampa, tutto quello non mi è piaciuto per niente e non lo voglio vivere di nuovo. Le nostre possibilità per il futuro devono essere chiare, sapendo sempre che le nostre ambizioni devono essere chiare“.
Ha mai avuto veramente paura di non arrivare secondo?
“No mai, io vivo all’interno dello spogliatoio, nella difficoltà si giudica la qualità di un gruppo, quando tutto va bene è facile continuare a farlo, nella difficoltà si vedono i veri uomini e la personalità, che c’è stata quest’anno, sono fiero di loro. Siamo tutti uniti, ci dobbiamo difendere l’uno con l’altro e arrivare in porto tutti insieme. Avere momenti difficile è normale, ci saranno ancora in futuro, ma i tifosi devono sapere che in quei momenti possono fare la differenza. I risultati migliori sono arrivati in trasferta, ciò non è normale, per la squadra era difficile giocare all’Olimpico. Abbiamo la migliore tifoseria del mondo, la Curva Sud è fantastica, quando andiamo meno bene abbiamo bisogno di loro. Tanti di cappello alla mia rosa che ha fatto un grande fine di stagione quando non era scontato farlo“.