Conferenza stampa di Francesco Totti dal ritiro della Roma a Riscone di Brunico. Il giorno dopo l’amichevole contro la Selezione della Val Pusteria parla il Capitano, che ha segnato con un pregevole tocco sotto, il suo celebre “cucchiaio“, il secondo gol stagionale della Roma (il primo era stato siglato da Pjanic). Nonostante la battuta di ieri sera di Zeman, Francesco Totti riesce a raggiungere la sala stampa. Queste le sue parole dal ritiro della squadra giallorossa:
“Un po’ di affanno ce l’ho, è faticoso. Sapevo a cosa andavo incontro, ma è un lavoro molto duro, differente da quello fatto dagli ultimi allenatori. Sono certo che quello che stiamo facendo questi giorni ci aiuterà nel corso della stagione.
Il mio ruolo in campo non è ancora definito, ieri ho giocato esterno, la prossima volta chissà se sulla sinistra o da punta centrale, valuterà il mister. Certo giocare da esterno è dura. Il ruolo in cui ho giocato ieri è duro perché il mister pretende molti tagli e questi movimenti non rientrano nelle mie caratteristiche.
In questo momento non siamo competitivi come Milan, Juve e Inter, ma da qui ad agosto spero che si facciano degli acquisti che ci possano permettere di competere con le big. Io spero non sia un altro anno di transizione, conoscendo la piazza non credo che vorranno aspettare di nuovo. Un altro anno di transizione non va bene, nè a me nè alla società e spero che si faranno grandi acquisti, nonostante le parole di Sabatini. Nel calcio non si sa mai, la speranza è l’ultima a morire.
Il mio palmares sarebbe stato più ricco con Zeman più tempo sulla pancchina della Roma? Con lui non ho vinto niente, ma ora ho un’altra possibilità. Ora sono un calciatore più maturo, più esperto, ma un calciatore non può vincere le partite da solo, c’è bisogno di un organico all’altezza e noi abbiamo buone prospettive.
Nico Lopez, Florenzi e Romagnoli mi hanno impressionato, sia dal punto di visto atletico che tecnico, credo che potranno fare un gran campionato, soprattutto con Zeman che punta molto sui giovani. Spero possano rimanere perché sono buoni giovani di ottime prospettive, ma da quello che leggo sui giornali potrebbero essere inseriti in alcune trattative.
I nomi di calciatori che avrei voluto alla Roma che ho fatto in passato non sono mai arrivati, quindi oggi non li faccio. I giocatori che vorrei io non credo che potranno arrivare, purtroppo. Con i giocatori importanti è più facile vincere i campionati.
Quella del 19 luglio è un iniziativa bella che fa piacere sia a noi che ai tifosi, spero che potranno venire in tanti, ma siamo sicuri che i romanisti verranno in massa.
La tournèe in America è una cosa importante, poi con la nuova propiretà era quasi doveroso andare in luoghi in cui non eravamo mai stati e farsi conoscere nel mondo, ma con i risultati si fa prima.
Per la prossima stagione io punto molto su Osvaldo credo potrà fare un grande campionato, anche lui conosceva Zeman e ha le caratteristiche giuste per il mister, poi lui è bravo tecnicamente e ben dotato fisicamente.
Non mi sarei mai aspettato l’arrivo di Zeman. Da quello che sapevo io le scelte erano altre, poi alla fine è arrivato lui, sono contento, ma quest’anno non potranno dire che ho deciso io l’allenatore. Pallotta l’ho visto una sola volta, con Baldini ho un rapporto buonissimo e il rispetto è reciproco. La società è solida anche se è lontana danno un grande contributo alla squadra.
Alla fine un tecnico può aiutare la squadra, ma chi gioca sono i calciatori, Zeman può dare una mano, ma è più importante chi scende in campo.
Calcioscommesse? Parlare adesso è inutile, aspettiamo le sentenze. Zeman e Luis Enrique hanno due metodi di gioco diversi, Zeman è più verticale e ciò facilita gli attaccanti, che hanno più possibilità di creare occasioni e segnare. Con Zeman qualcosa di importante lo costruisci. Io non sono contro Luis Enrique, sapete che con lui mi trovavo molto bene.
Ho letto l’episodio di Cassano, io non sono omofobo, rispetto le scelte delle altre persone, qualsiasi siano. Non conosco Zarate, non so cosa abbia detto.
E’ sempre difficile porsi degli obiettivi stagionali, ma conoscendo Zeman penso che 20 gol lo potrei fare, sempre se starò bene, se sarà possibile e se giocherò.
Tutti i giocatori vogliono vincere, io non voglio andare contro la società, ma tutti scendiamo in campo per vincere. Se ogni anno deve essere un anno di transizione non si va da nessuna parte. Io vorrei vincere prima della fine del mio contratto. Poi se me lo vogliono allungare sono contento.
Federer si commenta da solo, alla fine del primo tempo sono corso a vederlo anche perché gli avevo promesso che sarei andato a vederlo là, ma il ritiro è iniziato presto e non sono potuto andare. A 31 anni è tornato il numero uno al mondo e come lui non c’è nessuno.
Burdisso l’ho visto bene, è un guerriero, è un giocatore forte fisicamente. Sapevo e sapevamo che sarebbe tornato ad ottimi livelli, sono infortuni capitano, ma lui ne è uscito come tutti si aspettavano.
L’Italia ha disputato un grandissimo Europeo, andando contro ogni previsione. In finale hanno incontrato una squadra fortissima. Gli azzurri erano stanchi e hanno perso, ma hanno disputato veramente un grandissimo Europeo. Pirlo e De Rossi sono stati i giocatori che hanno portato l’Italia in finale, Balotelli se sta in forma può fare la differenza”.