Pagine Romaniste (Da Trigoria F.Biafora) – L’allenatore della Roma, Eusebio Di Francesco, ha parlato in conferenza stampa prima della partita contro il Frosinone. Queste le sue parole:
Come ha trovato la squadra?
Le riposte le troveremmo realmente domani. Il ritiro è stato voluto dalla società e da me per compattare determinate cose e per esaminare insieme quelle che sono le difficoltà attuali.
Domani c’è davanti il Frosinone, si aspetta una gara simile a quella col Bologna?
Lo dicono i dati e i numeri e anche l’atteggiamento tattico, le squadre si assomigliano per tanti versi. Sarà una partita simile, giocheremo in casa, siamo obbligati, visto anche il momento a cercare i tre punti.
Il suo giudizio sul mercato estivo?
E’ un errore parlare di questo adesso, anche se cercate di pungolarmi e stimolarmi su questo. Devo pensare solo a lavorare e cercare di valorizzare al meglio la mia rosa, cosa che magari in questo momento non ci sta riuscendo ma sono convinto che siamo solo alla quinta giornata e dobbiamo dimostrare che possiamo fare molto meglio di quello che abbiamo fatto. Parlare di mercato o di giocatori quando si va a giocare col Bologna… La Roma deve essere superiore dal punto di vista dell’organico e tutto il resto. Le risposte le daremo sul campo e dobbiamo continuare a lavorare. Non è corretto dare giudizi in questo momento e specialmente da me non verranno mai dati.
Dzeko riposerà col Frosinone?
Ci sono tante partite alle porte, è una valutazione che farò. Parlo solo di loro due. Giocherà o lui o Schick. Ci sono poi il derby sabato alle 15 e la Champions League e quindi è una valutazione che farò. Edin ha giocato tanto anche in Nazionale.
C’è qualche problema con Karsdorp?
Principalmente tecnico dove poi si legano tutte le altre cose, non c’è stata nessuna lite col ragazzo, è stata una mia scelta, ho tanti calciatori, tre terzini, e in base a quello che vedo scelgo. Lui deve lavorare, lavorare meglio per potersi riconquistare le posizioni che qualcuno può pensare che abbia perso. Devono dimostrarlo sul campo.
Sente la fiducia di Pallotta? Ha auto un confronto con lui?
Mi sarei preoccupato se fosse stato felice più che disgustato. Non c’è bisogno di sentire la fiducia da parte di nessuno in questo momento.
La preoccupa il nervosismo sul campo?
Ce l’abbiamo un po’ tutti il nervosismo quando le cose non vanno bene. La capacità e la forza, il fatto di essersi ricompattati in ritiro è per capire cosa non va e risolvere insieme le cose. Il concetto è solo uno: i calciatori hanno bisogno di me e io ho bisogno di loro. Solo insieme possiamo uscire da questo momento, non pensando a puntare il dito uno contro l’altro o che quello vicino sia meglio di un altro. Siamo tutti consapevoli che non stiamo facendo bene, ma anche che possiamo risalire la china.
Ha trovato delle facce migliori a Trigoria? Aveva detto detto che avrebbe pensato più agli uomini…
Era anche una frase per pungolare il fatto che in questo momento quando le prestazioni tecniche e fisiche non riescono bisogna tirare fuori qualcosa di più da tutti, dal punto di vista caratteriale e mentale. Sotto questo punto di vista siamo mancati. Un po’ in tutte queste partite siamo mancati nella continuità della gara. L’approccio di Bologna è stato buono, con tante occasioni ma al primo tiro abbiamo preso gol e la squadra si è un pochino disunita sotto tanti punti di vista. Dobbiamo ritrovarci, attraverso anche quello che si ha dentro realmente, da uomini, è questa è una cosa che io vado cercando. La formazione che scenderà in campo col Frosinone non significa che chi non gioca non è un uomo ma io ho bisogno di ritrovare quelli che in tante occasioni, anche di difficoltà, hanno dimostrato di essere anche uomini. Nella vita come in tutte le cose abbiamo bisogno di questo.
Nessuno è riuscito a tenere Santander sul secondo gol, da che cosa nasce questo errore?
Devo dire che non puoi essere stanco al 57′ della partita, altrimenti al 90′ eravamo tutti con i crampi. E’ una questione di posizionamento errato in partenza, quella è la fase di temporeggiamento. Non si esce lasciando tutti quegli spazi come abbiamo fatto noi ma si deve accompagnare la giocata quando si è in ritardo nelle aggressioni. Eravamo messi male nella fase preventiva dell’azione perché abbiamo perso un pallone. Se riguardate l’azione, Marcano è stato il giocatore che è stato più vicino a Santander, ma lui era il più lontano dalla palla. Dobbiamo difendere con più veemenza, pensando in maniera negativa, che può accadere quello che è accaduto. Con un attimo ti sei ritrovato in svantaggio. Santander è un giocatore combattivo, ha fatto più scatti di tutti gli altri in campo, con più determinazione. Questa è una cosa da sottolineare ma è stata una nostra carenza e deficienza durante la partita. Mi piace questa domanda, si analizzano errori tattici . C’è bisogno di determinazione nel leggere queste situazioni e interpretarle meglio. Lì abbiamo fatto un’interpretazione negativa.
Il lavoro sui comportamenti non sta portando frutti in questo momento?
Li porterà. Ma per me voi non avete visto i veri litigi tra giocatori in campo se pensate che loro stiano litigando. Io ho fatto il calciatore e quando si litiga si litiga. Magari litigassero di più, nel senso che c’è il desiderio e la voglia di andarsi a prendere delle responsabilità. Avere senso di appartenenza non è solo quello di giocare o allenare nella Roma, ma avere amor proprio del proprio lavoro che è differente, altrimenti facciamo i ruffiani di Roma. L’amor proprio è quello che richiamo costantemente anche adesso e ono convinto che lo tireremo fuori, siamo in tempo per farlo. Siamo tutti giustamente in discussione, lo stiamo facendo, ma c’è la voglia di rispondere in maniera differente. Non sempre ci si riesce, ma bisogna farlo e basta in questo momento.
Molti giocatori vengono schierati fuori ruolo…
L’anno scorso ho messo El Shaarawy a destra ed ero un fenomeno. Kluivert è un’ala, ve l’ha detto il Ct olandese che può giocare solo lì? Può giocare in più ruoli, è un esterno offensivo, non può giocare solo a sinistra. Ha avuto due palle gol da ala destra, poi magari non ha fatto gol ma se lo avesse fatto era giusto. Se parliamo di Marcano che ha giocato a sinistra con compiti differenti posso essere d’accordo. Io cerco di non mettere in difficoltà i calciatori in altri ruoli. Ho scelto Marcano per cercare di rimediare a deficienze difensive che abbiamo. Sul gol di Mattiello c’entra relativamente Marcano perché è andato a chiudere Perotti e la palla gli è passata in mezzo alle gambe. Se Kluivert non può fare l’ala destra ma può fare solo quella sinistra noi ce ne abbiamo 3… Può farla. Cercheremo di trovare una collocazione migliore per Pastore, ha fatto un tacco con l’Atalanta e magari subito si è detto che avevamo trovato il ruolo ideale per lui. E’ un giocatore offensivo, può essere utilizzato da mezzala o da trequarti principalmente. Pastore ha fatto anche la mezzala nella sua squadra, l’ha detto lui, poi magari predilige il trequartista. Cercheremo di aiutarlo, sono qui per questo, non per metterlo in difficoltà. Ne possiamo discutere quanto volete ma la ragione la vedremo alla fine non adesso. Sono convinto di poter dare a tutti la possibilità di riprendersi il ruolo che gli piace.
Perotti?
E’ infortunato, non sarà disponibile, ha un problema al flessore. Ieri ha fatto gli esami che riportano un fastidio. Ci auguriamo di averlo a disposizione contro l’Empoli.
Che tipo di risposte ha ottenuto in queste prime partite della stagione? La squadra la segue fino in fondo? Aveva detto l’anno scorso che si sarebbe fatto da parte se non fosse stato seguito…
Ho detto che se ho le sensazioni che la squadra non mi segue sono il primo a farmi da parte, ma io non avverto questo, anzi, credo che sia tutto il contrario e c’è il desidero di far bene. Non mettetemi in bocca parole che non ho detto perché ne sento tante e diciamo le cose come stanno, come la lite tra Florenzi e Dzeko che è venuta fuori perché non c’è stato niente, non è vero. Poi si può discutere su una palla messa male, come quando andate a giocare a calcetto con i vostri compagni, ma non c’è nulla come quello che hai detto verso la mia persona.