La Repubblica (P. Torri) – Cinquantatré giorni. Diciotto settembre, dieci novembre. I giorni di Ivan Juric sulla panchina della Roma. Il risultato è stato un buco nero dal quale Ranieri e i suoi discepoli stanno cercando di tirarsi fuori. La squadra di sor Claudio magari non brillerà per un calcio champagne, ma da un paio di mesi sta rispondendo con i risultati. Nove partite utili consecutive; ventuno punti, una media di 2,3 punti ogni novanta minuti (roba da scudetto); sei vittorie, tre pareggi, tre successi consecutivi in trasferta, recuperati punti a tutte le otto squadre che le sono davanti. In più c’è stata la qualificazione ai playoff di Europa League. Insomma, la cura Ranieri sta funzionando.
Dal buio, poi, sembra essere uscito anche il direttore sportivo Florent Ghisolfi. Perché dopo un mercato estivo rinnegato in buona parte cinque mesi dopo, hanno aumentato le rotazioni dei giocatori a disposizione del tecnico. Perché Gourna Douath si sta dimostrando un centrocampista che è molto di più di un’alternativa. Perché l’ammiraglio Nellson si sta mostrando meglio di Hermoso. Perché Salah-Eddine pare essere una valida alternativa per Angelino. Perché Rensch a destra ha già avuto perlomeno il merito di dare una scossa al dormiente Celik. Se poi il sor Claudio avrà la forza di recuperare pure Dovbyk, allora per questa Roma il finale di stagione potrà ulteriormente ridimensionare i danni provocati da quei maledetti cinquantré giorni.