Corriere dello Sport (R. Maida) – La dirompente forza della normalità sta ricomponendo i pezzi del puzzle Roma. Due vittorie consecutive non fanno la felicità, tanto è vero che il maestro delle metafore Ranieri ha parlato di “viottolo di campagna imboccato, con l’autostrada ancora lontana”, ma i progressi della squadra sono impressionanti a prescindere dall’esito delle partite e dal livello degli avversari.
Sorprende, in particolare, che 9 gol siano stati segnati senza l’apporto realizzativo dei due attaccanti titolari: Dovbyk e Dybala devono ancora sbloccarsi nel nuovo corso. Invece ci sono riusciti in 6, molti dei quali hanno festeggiato per la prima volta in assoluto con la Roma: N’Dicka e Hummels a Londra, Saelemaekers contro il Lecce più Abdulhamid e Hermoso contro il Braga. Il sesto uomo è naturalmente Lorenzo Pellegrini, che dopo tre partite passate per intero in panchina ha ritrovato il sorriso che gli mancava dal 17 marzo, quando decise la sfida contro i vecchi amici del Sassuolo all’Olimpico (non conta il rigore di Bergamo, che non servì a evitare la sconfitta).
È chiaro che Ranieri ha saputo conquistare velocemente il gruppo “con il dialogo”, spingendo persino i tifosi più delusi a non fischiare la squadra. Ma anche i correttivi umani e tattici hanno aggiunto qualità e solidità alla Roma.
Ad ogni modo l’orizzonte natalizio sembra rassicurante. Domani a Como la Roma cercherà conferme, per poi affronterà la Sampdoria (Coppa Italia) e il Parma all’Olimpico. Se dovesse completare una cinquina di vittorie, potrebbe cominciare a programmare il futuro con maggiore consapevolezza di obiettivi e limiti. Purché il mercato soccorra Ranieri.