Il dottor Furio Colovicchi, presidente dell’Associazione nazionale medici cardiologiospedalieri e direttore della Cardiologia clinica e riabilitativa del San Filippo Neri di Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni all’agenzia AdnKronos, sulle condizioni di N’Dicka. Queste le sue parole:
Le condizioni di N’Dicka?
“Alla luce di come sono andate ieri le cose per Evan Ndicka sembra di essere di fronte a un problema cardiorespiratorio dovuto ad un forte trauma toracico. Ricordo il portiere di hockey su ghiaccio, morto dopo essere stato colpito al petto da un fuoco d’artificio partito per errore. Questo genere di colpi a carico del torace sono dei traumi ‘chiusi’ abbastanza violenti, che in determinate condizioni determinano una forma minore di risentimento al cuore o ai polmoni e la comparsa di dolore”.
Un possibile rientro?
“Ndicka non ha perso conoscenza, potrebbe essere una presincope con una forte vertigine che l’ha fatto cadere. Va ricordato che i calciatori che giocano in Italia sono sottoposti a controlli medico-sportivi che non hanno uguali al mondo. Abbiamo una legislazione specifica per l’idoneità sportiva agonistica. Ora i tempi di recupero del calciatore della Roma dipendono dall’entità del trauma polmonare, in questi casi c’è anche la possibilità che si formi un livido interno che si deve riassorbire e ci sono dei controlli da fare. Insomma, non è stata una banalità e il fatto che non sia stato dimesso subito è per approfondire la situazione”.