Colonnese: “Spalletti sta lavorando sulla difesa, l’atteggiamento iniziale è fondamentale. Mi dispiace per l’episodio con Totti, per fortuna ci siamo chiariti. La squadra che ho odiato di più è stata la Juventus per lo scudetto del ’98”

colonnese

Francesco Colonnese, ex giocatore della Roma, è stato intervistato da Teleradiostereo 92.7 durante la trasmissione La Signora in Giallorosso e ha parlato anche della stagione romanista. Queste le sue parole:

Ti piace la Roma?
La Roma mi piace.

La Roma ha preso molti gol in questa stagione, perché?
Sicuramente gli uomini fanno la differenza. E’ cambiato molto da quando c’erano Castan e Benatia, che avevano velocità. Quelli di ora, tranne Manolas, fanno più fatica nell’1 vs 1 in velocità. Loro sono più propensi all’attacco. L’atteggiamento iniziale è fondamentale, bisogna riuscire ad entrare già con la giusta concentrazione.

Come lo risolverà Spalletti?
Lui lo sa che il reparto offensivo della Roma è fortissimo, sta lavorando e sta cercando di lavorare quando la Roma non ha la palla ed evitare di subire ripartenze.

Tu hai avuto un episodio spiacevole con Totti…
Fortunatamente ci siamo chiariti. Quando si gioca le tensioni sono enormi. Io ero in una squadretta ed era una partita decisiva per noi. Io da buon difensore ho cercato di fare il mio lavoro, tentando di marcare un giocatore fortissimo. Ho provato a giocare in anticipo ed ho commesso qualche fallo di troppo. Mi dispiace, noi siamo stati compagni nella Roma. Nel campo ho cercato di dare il mio meglio, ma il litigio è finito lì e dovrebbe finire tutto in campo. Non fa bene a nessuno uscire dal rettangolo di gioco. E’ stato un episodio che l’ha coinvolto in maniera eccessiva, per un risvolto così doveva accadere in una partita di Champions League. Dopo 11 anni la cosa più bella è che un campione così ancora fa la differenza. E’ la dimostrazione che nel calcio conta la professionalità. Lui è impeccabile dal punto di vista dell’alimentazione, dell’allenamento.

La Juventus è imbattibile?
Mi auguro che non sia così. La Juventus non è molto amata. E’ dichiarato che non ho una affezione nei confronti della Juve. Secondo me è una squadra forte, ma la Roma può dargli fastidio. I giallorossi devono migliorare nel difendere ed è quella più vicina alla Juventus, superiore a Milan, Napoli e Inter. E’ vero che la Juve è fortissima, ma come qualità di gioco offensivo la Roma è superiore, possono segnare tutti. Devono migliorare l’aspetto difensivo senza palla.

Com’eri tu quando giocavi?
Un cagnaccio. Sapevo che dovevo stare attaccato all’avversario. Quando giocavo io c’erano i più grandi campioni della storia. Io all’improvviso mi sono catapultato in questo calcio e dovevo fare così. Bisognava studiarsi l’avversario perché altrimenti andavi a fare una figuraccia.

Il giocatore più antipatico?
Desailly del Milan.

La squadra che hai odiato di più?
La Juventus. Nel 1998 ci perdemmo lo scudetto con quel rigore su Ronaldo per fallo di Iuliano.

Tu hai giocato sia alla Roma che alla Lazio…
Io non ho avuto remore perché il mio passaggio alla Roma è stato brevissimo. Non ero ancora formato come calciatore da avvertire questa differenza.

Cosa serve a questa Italia?
Ci vuole la voglia di capire che quando indossi la maglia della Nazionale devi dare tutto e di più. La Nazionale dei giovani anche è bella.

Cos’è cambiato dal calcio di una volta ad oggi? 
Non c’è più tantissimo talento in giro. Prima quelli che arrivavano da fuori erano fortissimi e ti portavano a migliorare. Quelli che arrivano ora portano quasi ad incazzarti. Ora i giovani hanno cambiato mentalità.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti