Il mondiale delle outsider: la Colombia, l’assenza di Falcao sarà un problema grosso?

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Molti lo chiamano il mondiale dei mondiali, il miglior mondiale di sempre e via dicendo…ma siamo sicuri che sia così? Siamo sicuri che un mondiale come quello del 2006 non avesse più campioni? Dove il Brasile aveva i migliori Kakà e Ronaldinho, la Spagna Torres e Raul, la Germania Klose e Ballack, e l’Italia, sulla quale posso anche non esprimermi. O magari il mondiale del 1994, dove un giovane Ronaldo faceva coppia con Romario e l’Italia arrivava in finale trascinata dalla difesa sacchiana e dai gol di Roby Baggio, a scapito della bulgaria di Stoichkov e della Spagna del Barcellona campione d’Europa e di Luis Enrique.

Non si sa ancora se questo mondiale potrà offrire lo spettacolo che offrirono i suoi antecedenti, forse per la crisi che ricopre il Brasile o forse per la mancanza di campioni figli di un calcio d’altri tempi. Non possiamo dirlo se tra 20 anni Balotelli sarà ricordato come un fenomeno o se Aguero e Messi saranno la coppia d’attacco più forte di sempre. Però una cosa, a priori, possiamo dirla: un mondiale con così tante outsider non si è mai visto. Un mondiale con 4-5 squadre che, per i meno esperti, un po’ per il nome, un po’ per la loro storia, non sono all’altezza di Spagna, Italia o Brasile, ma che in realtà lo sono e come, non si era mai visto prima. Quelle 4-5 squadre saranno i “dark horses” per i più romantici.

Ma andiamoli a conoscere ed analizzare meglio questi dark horses: oggi è il turno della Colombia, mix di talento sudamericano e calcio europeo

La Colombia arriva a questo mondiale in una posizione strana: è forse l’outsider con più potenziale, ma è anche quella con più possibilità di deludere. Lo dicono i fatti: I Cafeteros, così chiamati per l’evelata produzione di caffè che caratterizza la loro nazione, sono un’ottima squadra, un mix perfetto di giovani ed esperti tutti ben amalgamati all’interno del calcio europeo. Il problema sorge quando al mondiale ti viene a mancare il tuo capocannoniere, il tuo leader ed il tuo giocatore più rappresentativo: queste tre caratteristiche si riuniscono all’interno di una delle 5 prime punte più forti del mondo, Radamel Falcao, giocatore capace di vincere due Europa League di fila con due club diversi, risultando in entrambe il capocannoniere della competizione. Un alieno. Ma un problema al legamento crociato del ginocchio sinistro l’ha escluso dai 23 di mister Pekerman.

Per carità, sempre meglio averlo in campo, però la Colombia non è che abbia problemi lì davanti: lo rimpiazza, per fiuto del gol, per stazza fisica e per cattiveria agonistica Jackson Martinez, che già ha rimpiazzato el Tigre a guidare il reparto offensivo del Porto. A fargli compagnia un’infinità di seconde punte che poche nazionali possono permettersi. A partire da Juan Cuadrado. Un treno col vizio del gol e che è capace a giocare in tutti i ruoli della fascia destra, compreso il terzino. Cosa chiedergli di più? Oltre a lui anche Carlos Bacca, 21 gol stagionali trascinando il Siviglia a vincere l’Europa League quest’anno, nella finale di Torino. Ultimo nelle gerarchie ma non da meno Victor Ibarbo, convocato a sorpresa al posto di un deludente Luis Muriel. Tanto giovane quanto imprevedibile, potrebbe essere l’arma segreta della nazionale sudamericana.

Il centrocampo è leggermente sbilanciato vista l’assenza di incontristi e l’abbondanza di trequartisti. Primo fra tutti James Rodriguez, passato al Monaco l’estate scorsa insieme allo stesso Falcao per una cifra intorno ai 45 milioni di euro. 38 presenze in stagione condite da 10 gol e 14 assist rendono lui la pedina intoccabile del centrocampo insieme a Fredy Guarin, altro trequartista che tutti conosciamo all’Inter. L’unico mediano puro è Abel Aguilar, anche lui in Ligue 1 tra le file del Tolosa.

Giungiamo infine alla difesa che, eccetto il portiere, è tutta appartenente alla Serie A. Eccezion fatta per il terzino destro Pablo Armero, che gioca al West Ham ma che è comunque in prestito dal Napoli, troviamo i centrali Cristian Zapata, ultimamente deludente ma, come ha già dimostrato in carriera tra Udinese e Villareal, capace di grandi prestazioni, e Mario Yepes, capitano della rappresentativa in assenza di Falcao. Sull’out sinistro ballottaggio tra Camilo Zuniga, terzino rapidissimo del Napoli, e Santiago Arias, giovane molto promettente in forza al PSV Eindoven. In porta è confermato David Ospina, estremo difensore del Nizza che dovrà ereditare la pazzia del suo predecessore Renè Higuita

Filippo Grillo

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