Ditegli tutto ma non chiamatelo vecchio, anni fa lo fece arrabbiare pure Mourinho.
Claudio Ranieri sarebbe pronto a tornare a Firenze, sempre che, come crede, dietro ci sia un progetto serio, importante, e il tempo per realizzarlo. Piace poco a una parte dei fiorentini? Lui è pronto comunque a metterci la faccia. Insomma si candida e ammette di avere un appuntamento con i Della Valle. Sarà questo incontro che dirà quale sarà il futuro del tecnico romano che comunque ieri a scanso di equivoci con la collaborazione del suo amico Tiberio Fossi, esperto statistico, ha voluto mettere i puntini sulle i anche per quanto riguarda questa stagione all’Inter. Ultime nove gare di Stramaccioni, nel girone di ritorno,con i nerazzurri: 17 punti con 5 vittorie, due pareggi e due sconfitte. Ultime nove di Ranieri, nel girone di andata, con le stesse avversarie: 24 punti con otto gare vinte e una sconfitta. L’Inter quando la lasciò Ranieri era a 41 punti: con 24 in più avrebbe chiuso a quota 65, dunque terza. Inizia così, con questa precisazione, la nostra intervista a un tecnico che per adesso sta aspettando di incontrare i Della Valle per capire quale sarà il proprio futuro.
Ranieri, è vero che c’è stato un contatto con la Fiorentina e, dunque, la possibilità di un suo ritorno? Insomma è fra i candidati alla successione di Rossi?
“Per la verità al momento c’è stato solo un pour parler. So che i Della Valle vogliono fare qualcosa di importante e quindi ho chiesto di potermi incontrare con loro. Tutto qui”.
Ma quale sarebbe la sua idea di squadra?
“Credo che per Firenze, dopo questi tre campionati conclusi in posizione di centro o bassa classifica, ci sia bisogno di costruire una squadra di personalità, con giocatori che possano dare molto, di buona qualità, che possano diventare i primi mattoni per poi puntare, prima possibile, a tornare in Europa, là dove non dimentico di aver disputato proprio con la Fiorentina una Coppa delle Coppe fantastica. Certo c’è del lavoro da fare”.
Però al Franchi domenica c’è stata una sorta di contestazione nei suoi riguardi, almeno da una parte dei tifosi. Ricordi lontani, c’è chi la reputa troppo… vecchio e poco motivato.
“Per quanto riguarda il mio rapporto con Firenze ci tengo a dire che è sempre stato splendido. E non parlo solo del campionato di B, vinto in anticipo, con 5 punti di distacco sul Bari quando le vittorie valevano due punti, il campionato nel quale utilizzammo giovani come Banchelli e Flachi oltre ai nostri campioni. Non mi riferisco nemmeno solo al ricordo alla notte di Bergamo della Coppa Italia riportata al Franchi o quella di Milano dove conquistammo la Supercoppa di Lega e neppure a quella bellissima edizione di Coppa delle Coppe. Penso anche ad altre mille occasioni e penso pure alla notte dei festeggiamenti per il successo della squadra di Cavasin in C2, quando mi venne offerto l’onore di tornare al Franchi e allenare quella vecchia Fiorentina in una bellissima amichevole che pensavo avesse cancellato i ricordi fastidiosi”.
Si riferisce a quando disse che i tifosi fiorentini avrebbero meritato di restare più anni in B?
“Forse qualcuno ha dimenticato che tutto nacque per una mia battuta detta in presenza dei tifosi. Mi riferivo alla Firenze insaziabile. E’ lì che scherzando, e lo sanno tutti i presenti, che io dissi che Firenze non si sarebbe mai accontentata neppure se fosse stata dieci anni in B. Ma fu solo una battuta conclusa poi con un abbraccio generale. Se davvero mi richiamassero e se con i Della Valle dovesse andare a buon fine, sarebbe un onore anche perché sono personalmente motivatissimo”.
Non si sente vecchio? Non le pesano gli ultimi insuccessi, gli esoneri?
“Vecchio? Io ho più voglia di prima. Vi faccio notare che gli insuccessi a cui fate riferimento sono riferiti alle due stagioni alla Juve nelle quali alla prima, dopo una ripartenza che doveva essere soltanto di riorganizzazione, arrivammo secondi, mentre l’anno seguente fui licenziato con la squadra ancora nelle prime posizioni e a poche giornate dalla fine. Per quanto riguarda la Roma, sono arrivato il primo anno a mezz’ora dallo scudetto e il secondo anno me ne sono andato perché avevo visto cose che non mi piacevano. Se fate i conti, per quanto riguarda la mia presenza all’Inter quest’anno vedrete che ho fatto più punti io di chi è venuto prima e dopo di me. Sono motivatissimo, e cerco solo l’occasione per dimostrarlo, magari proprio a Firenze dove c’è una città che ama il calcio vero, il calcio bello e che sono convinto aspetta solo l’occasione per tornare a divertirsi e tifare“.
Intanto, però, la continuano a corteggiare in Inghilterra, dove l’allenatore made in Italy sta dimostrando di avere una marcia in più.
“Di proposte me ne sono arrivate diverse, le valuterò tutte, ma Firenze resterà comunque nel mio cuore, qualunque sia la svolta della mia carriera. Ma di una cosa dovete essere certi: io sono motivato quanto lo ero il giorno che assunsi la responsabilità di riportare la Fiorentina in A di di rilanciarla a livello europeo”.
Corrieredellosport.it – Alessandro Rialti