Il 2012 si era chiuso con dei risultati positivi, incoraggianti. Il 2013 è cominciato come peggio non si poteva, almeno in campionato. La Roma in 6 partite ha raccolto solo due punti dei 18 disponibili. Un cammino che ha fatto scivolare i giallorossi al nono posto in classifica. La differenza colpisce anche riguardo allo stesso cammino effettuato durante il girone di andata: nelle prime 5 gare di campionato la squadra di Zeman conquistò 8 punti (compresi i tre a tavolino di Cagliari), nelle stesse partite un girone dopo i punti sono diventati 2. Ma il dato più amaro è che la media punti con cui stanno viaggiando Totti e compagni in questo inizio di anno è una delle peggiori d’Italia. Di tutte le serie del nostro calcio professionistico. Peggio della Roma hanno fatto solo quattro squadre: Milazzo, Aversa Normanna e Tritium che non hanno mai vinto, e il Carpi, che di pari ne ha ottenuto solo uno.
DIFFERENZA – Avere una media di 0,33 punti a partita equivale a camminare con un ritmo da retrocessione. L’attuale Roma è riuscita fare peggio anche rispetto a quella della scorsa stagione, che arriva a questo punto aveva ben 4 punti in più (e senza la vittoria a tavolino relativa alla trasferta di Caglliari). Le chiacchiere, quando davanti si hanno squadre come Udinese e Catania e la distanza da un piazzamento che valga la qualificazione all’Europa minore è di 7 punti, stanno a zero. (…)
AMAREZZA – A Genova, peraltro, la partita della Roma non era cominciata male, poi però i soliti problemi evidenziati con insistenza fino a questo momento hanno portato la squadra giallorossa alla decima sconfitta in campionato. E riecco la vittoria a tavolino: senza quella a questo punto il numero delle sconfitte sarebbe superiore a quello delle vittorie. La tenuta difensiva continua a mostrare lacune da brividi: i gol subiti finora sono 45 e la retroguardia romanista è la seconda peggiore del massimo campionato (peggio ha fatto solo il Pescara con 49 reti incassate). A Trigoria dopo il cambio di tecnico hanno un obiettivo semplice quanto deprimente: il direttore generale Baldini ha sottolinetao che «bisogna chiudere dignitosamente questa stagione». Il cammino però è lungo, mancano più di tre messi alla conclusione del torneo e trascorrerli così, vivacchiando senza dare segnali di vita, sarebbe un errore imperdonabile. (…)
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci