Classe e grinta: non c’è Roma senza Dybala

Corriere dello Sport (C.Zucchelli) – Fin dal primo giorno, fin da quando è arrivato nel ritiro portoghese e i giovani della Roma lo guardavano come fosse un po’ il Messia, Paulo Dybala ha conquistato tutti nell’ambiente giallorosso per la sua grande umiltà. Un ragazzo che, tanto per fare un esempio, è diventato amico di Matic, uno che ha trofei e presenze europee dalla sua, ma pure di Viña, non esattamente il giocatore più importante della rosa.

Questione di mate, che Dybala adora, di lingua, ma anche di tanto altro. Questo suo approccio nello spogliatoio, da leader tecnico ma alla portata di tutti, si è riversato in campo. Perché, infortunio pre Mondiale a parte, Paulo da quando è a Trigoria ha iniziato un lavoro mai fatto prima in carriera.

E questa generosità dovrebbe portarlo a giocare anche oggi, per la quinta volta di fila dal primo minuto: se Mourinho gli chiederà un sacrificio, come sembra, risponderà presente. Se, invece, insieme decideranno che è meglio riposare prima di due sfide importantissime contro Real Sociedad e Lazio allora farà il tifo dalla panchina pronto, eventualmente, a subentrare. Il dubbio c’è perché Dybala per la Roma è prezioso, ma è chiaro che nelle ultime partite ha speso davvero tanto. Corsa, recuperi, un po’ attaccante, un po’ centrocampista, a volte persino esterno: Paulo è stato ovunque, in mezzo al campo. Tutto questo lo sta un po’ pagando in zona gol, forse, dove non sempre arriva lucidissimo, ma fa una fase difensiva che nessuno gli aveva mai visto fare prima.

Si è calato perfettamente nella realtà giallorossa, le immagini della sua esultanza contro la sua ex squadra hanno scatenato orgoglio (romanista) e polemiche (juventine), ma lui si è voluto sfogare su Telegram per ribadire che no «non volevo mancare di rispetto a nessuno». Non ha dato fastidio, invece, quel “vamos” con cui ha esultato dopo il successo contro la Real Sociedad che, al contrario, ha esaltato i romanisti. Quasi come le sue corse a coprire i compagni contro gli spagnoli. Un dato, su tutti: in Europa League, dopo Cristante, che però di mestiere fa il centrocampista, è stato il giocatore della Roma che ha fatto più duelli (11). Non esattamente il suo pane quotidiano.

Probabilmente, se Mourinho oggi avesse avuto tutti a disposizione, magari sarebbe partito dalla panchina ma, per ora, sembra difficile che il tecnico rinunci a lui. Per essere pronto lavora a casa con maniacale premura e sta facendo vita molto ritirata per la Roma. Quando va a cena fuori (qualche sera fa era a La Querida, zona Casal Palocco, non distante da casa), d’altronde, è impossibile tenerlo segreto, considerando le foto e i video che gli vengono chiesti a ogni passo.

Per il resto, si divide davvero tra Trigoria e il piano terra della sua villa dove ha allestito una palestra. Lì Dybala fa un lavoro importante, concordato con la Roma, che gli consente di potenziare la struttura muscolare e gli consente anche di valutare con lo staff di Mourinho quando fare lavori in gruppo e quando, invece, differenziato. Tutte cose che lo fanno essere apprezzatissimo dai compagni: se, prima, aveva sempre avuto senatori più esperti a cui fare riferimento, stavolta Dybala è coinvolto come non mai. Anche per questo, oggi, è pronto a giocare.

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