La Gazzetta dello Sport (M. Dalla Vite) – Sono esattamente (e ufficialmente) cinque anni oggi, in Serie A. Praticamente sei anni se si considera – e in ambito arbitrale lo definiscono come il “Big Bang” di tutto, pur se sperimentale – Italia-Francia del 1° settembre 2016. L’introduzione della Var ha cambiato il calcio. E il calcio non è più lo stesso.
L’introduzione della Var – racconta Pierluigi Collina, chairman of the Fifa Referees Committe, capo supremo degli arbitri mondiali – ha indubbiamente contribuito a far diventare il calcio più giusto, evitando che un errore dell’arbitro possa influenzare negativamente il risultato di una partita o di una competizione“. Punto. In quel 1° settembre 2016, Pierluigi Collina e Gianni Infantino (n°1 Fifa) attrezzarono la Var sperimentale dentro un pullmino posto vicino al San Nicola di Bari. Oggi c’è il centro di Lissone.
“La Var ha contribuito a far diventare il calcio più giusto – ribadisce il capo mondiale degli arbitri -. Ovviamente in un gioco dove molto dipende dall’interpretazione soggettiva, le diversità di giudizio e le polemiche conseguenti rimangono. Il calcio non è il tennis o la pallavolo. Ma certamente non ci sono più errori nel giudizio di quegli episodi la cui interpretazione è unanime“.