La Gazzetta dello Sport (G. Dotto) – Tra la conferenza stampa di sabato e la sfida di domenica dell’Olimpico, lo Special One ha aggiunto un altro capitolo al suo show. Josè Mourinho rimane un grande incantatore di folle con 24 ore antologiche del meglio e del peggio di un uomo che da più di trent’anni domina la scena del calcio mondiale.
Una trama, la partita di domenica con il Lecce, tra infarto, depressione e sbornia di felicità, tra “Il mucchio selvaggio”, i cinque minuti finali, e “Melancholia”, il penultimo quarto d’ora, tra mezzo litro di Chianti e due pillole di Prozac.
Sabato in conferenza stampa il portoghese aveva fatto pensare a tutti che battere il Lecce sarebbe stata un’impresa salvo poi leggere le formazioni la domenica, metterle a confronto e capire che lo Special One aveva preso in giro tutti un’altra volta. Nella domenica però, a cinque minuti dalla fine si capisce quanto sia ancora un’incantatore di folle con sessantamila tifosi che si trattengono dal fischiare e dallo smadonnare.
Sembrava un copione scritto incluso quel Falcone che si è professato tifoso giallorosso e che para tutto come per far capire di voler venire a Roma. Poi il persiano diventa un mito per non parlare di Big Rom che apre il compasso all’ultimo secondo con la depressione che diventa euforia.