Luca Cigarini, centrocampista dell’Atalanta, parla della partita contro la Roma prevista per domenica prossima alle 15 allo stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo. Dopo un ottimo inizio di campionato, gli uomini di Colantuono (penalizzati di 6 punti dall’inizio della stagione) hanno avuto un leggero calo e si trovano al 15esimo posto in campionato, a sette punti dalla terzultima piazza occupata, in questo momento, dal Lecce. Cigarini parla inoltre della nuova Roma di Luis Enrique, dei nuovi acquisti e della sua passione per Pjanic, della stima per il tecnico asturiano, e della convinzione che la squadra giallorossa nell’arco di poche stagioni una realtà importante nel panorama europeo. Queste le parole di Cigarini a Tele Radio Stereo:
“Non ho ancora fatto il salto di qualità, e la colpa è in larga parte mia. Non posso rimproverarmi quasi nulla al momento. La forza della squadra è il gruppo, lo spogliatoio perchè siamo affiatati, uniti. Sapiamo cosa vogliamo, questo ci dà una marcia in più. Mica è facile capire come gioca la Roma: hanno 20 fenomeni che posso cambiare la gara con una giocata. La Roma diventerà fortissima. Luis sta andando contro tutto e tutti, confermando il suo credo di gioco. Questo è insolito: si sa che alle critiche spesso si risponde tornando alle origini, al calcio ‘italiano’. Nel giro di poco tempo credo che la Roma possa diventare una grande squadra. Pjanic, poi, è una spanna sopra gli altri. Vederlo giocare in Italia è un gran piacere. Mi piaceva dai tempi di Lione, non lo scopriamo oggi questo calciatore. Io sono più regista davanti alla difesa, lui più interno, mezzala. A Colantuono i risultati danno ragione, sta facendo un grandissimo lavoro. Meriterebbe una squadra più blasonata, ma ha il cuore qui a Bergamo. L’assenza di Totti è un sollievo? Magari no, saremo contenti fino a mezzogiorno… Sicuramente verrà rimpiazzato da un calciatore di grandissima qualità. Come mi vedrei nella Roma di Luis Enrique? Sicuramente in panchina. La Roma non ha bisogno ora di Cigarini… Ora stiamo facendo un po’ meno bene rispetto a prima, quando avevamo il piede sull’acceleratore 7 giorni su 7. Ma ci stiamo riprendendo, anche se facciamo fatica in attacco. Denis è il classico centravanti di peso, ma anche tecnicamente può dire la sua, non ha solo il fisico. E’ difficile parlare della situazione Doni: ognuno ha la propria idea, qui a Bergamo non l’hanno presa bene per la sua importanza“.