Ciervo, la torre che ha stregato Bruno Conti

La Repubblica (F. Ferrazza) – È uno dei ragazzi convocati spesso in questa stagione da Fonseca, nel pieno dell’emergenza infortuni che ha maledetto negli ultimi due mesi la Roma. In particolare, a creare spazio nella rosa, sono stati i ko di Pedro e Pellegrini, che hanno liberato dei posti in attacco. Riccardo Ciervo, diciotto anni compiuti ad aprile, nato a Latina, uno dei giovani cresciuti nel vivaio giallorosso, di cui si parla un gran bene.

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Esterno offensivo, sia destro sia sinistro, è altissimo, quasi un metro e novanta, è a Trigoria dal 2016, proveniente dalla Polisportiva Borgo Carso, società che appartiene all’orbita delle Academy romaniste, in cui è rimasto fino ai quattordici anni, quando l’ha scovato l’occhio magico di Bruno Conti, uno che di esterni offensivi si intende parecchio.

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Ciervo è un calciatore veloce, abile nel dribbling, bravo negli strappi palla al piede, cresciuto molto fisicamente negli ultimi anni, descritto come un trascinatore della squadra. Si è messo in evidenza nelle amichevoli precampionato della scorsa estate, Riccardo, dopo aver cominciato la sua scalata con l’Under 17 di Piccareta, alla quale ha quasi fatto vincere lo scudetto con un gol che decise la semifinale con il Napoli. Poi il passaggio in Primavera e il rinnovo contrattuale, fino al 2024, firmato nello scorso autunno e l’esordio tra i convocati della prima squadra di Fonseca, in Europa League.

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Biondo, alto, qualcuno l’ha paragonato a Zaniolo, ma in realtà a Ciervo manca l’esplosività fisica del talento azzurro, ancora in fase di maturazione atletica e tecnica. Ma c’è da giurarci che è uno dei nomi attenzionati da Mourinho, che sta studiando non solamente la rosa dei big, ma anche, se non soprattutto, i giovani in orbita di prima squadra. Per tirare poi le sue conclusioni e decidere su chi puntare e chi, invece, mandare in prestito

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