Corriere dello Sport (R. Maida) – Sta succedendo qualcosa di grave nella Roma. L’Olimpico si sta spopolando. Altro che sold out, uno dei meriti principali della direzione Friedkin. In un clima di contestazione generale, il popolo romanista sta prendendo le distanze dalla squadra. Domani sera, per la seconda partita casalinga di Europa League, la presenza scenderà sotto i 60mila. Questo per la prima volta da quando sono stati riaperti gli stadi post Covid. Era prevedibile un calo di presenze dopo l’esonero di De Rossi. Per la Dinamo Kiev, la Roma ha venduto solo 10 mila biglietti. Se si avvicinerà ai 60 mila è solo perché ad essersi abbonati in Coppa sono 44 mila. Di questo passo in prospettiva, molti tifosi potrebbero non rinnovare la propria tessera con l’Olimpico che rischia di tornare quello dei tempi di James Pallotta.

Non siamo ancora a questo punto, ma il lento e inesorabile svuotamento alla lunga inciderà sull’aspetto economico del club. Senza contare che un Olimpico meno passionale condiziona il rendimento dei giocatori. La sensazione è che per tamponare questo danno, non basterà neanche far tornare Daniele De Rossi. Certamente la partenza falsa della squadra è stata un fattore complice: solo due vittorie nelle prime dieci partite stagionali. Sembrano lontanissimi i momenti in cui i Friedkin festeggiavano la Conference League per strada su un pullman scoperto