Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Cercasi disperatamente il vero Tammy Abraham. L’appello della Roma è rivolto direttamente al giocatore, ancora un lontano parente del centravanti che la scorsa stagione ha realizzato 27 gol contribuendo alla vittoria della Conference League e risolvendo i problemi realizzativi di un attacco quasi inesistente. Adesso però è lui ad avere un’astinenza da gol preoccupante, che sta portando Mourinho a porsi domande sul futuro del centravanti ma anche sul presente del reparto offensivo.
Quattro gol in ventuno partite tra campionato e coppa, troppo poco per il centravanti titolare. E l’inglese non solo sta avendo difficoltà a trovare il tiro in porta, ma non aiutando neanche la squadra nei movimenti e nella fase offensiva.
Tammy si è smarrito, e non riesce più a ritrovarsi. Anche in allenamento c’è la voglia di fare ma non quella cattiveria che aveva fatto esaltare i tifosi romanisti quando lo vedevano in campo, dall’inno della Roma cantato a squarciagola fino alle sue stravaganti mosse durante la partita per caricare se stesso e la squadra.
Si sente meno leader di un anno fa e probabilmente sta pagando anche quella smania mentale legata al Mondiale. A farne le spese lui e la Roma, che si è ritrovata con un giocatore pagato 40 milioni e che adesso non riesce più a centrare la porta.
C’è tanto da fare e il tempo è sempre meno. Adesso dovrà riuscire a sbloccarsi definitivamente per non perdere la fiducia di Mourinho, che sta anche studiando un piano per sostituirlo. Come? Utilizzando Dybala come falso nove.