L’operato discutibile di Skomina, che non ha concesso due rigori sacrosanto alla Roma mercoledì contro il Liverpool, è solo l’ultimo di una serie di errori, a volte così evidenti da far pensar male, contro le squadre italiane impegnate nelle coppe europee. Ceferin, il numero uno dell’Uefa, ha già ribadito il suo no alla Var anche per la prossima stagione portando come giustificazione l’ancor breve periodo di prova che la Video Assistant Referee avrebbe alle sue spalle. Non spinge nemmeno Collina, ex-primo fischietto italiano ed ora a capo degli arbitri in Europa, che si allinea ai vertici chiudendo un occhio sui torti subiti dalle nostre squadre. Come riporta Il Tempo, In questa stagione, tranne il Napoli, tutte le italiane impegnate nelle Coppe hanno alzato la voce contro gli arbitri. A partire dal Milan, per il rigore concesso all’Arsenal nel match dell’Emirates a causa di un tuffo in area di Welbeck che l’arbitro ha valutato inspiegabilmente come un fallo subìto. Più o meno la stessa cosa che ha fatto imbestialire la Lazio che, in Europa League, col Salisburgo ha incassato un penalty regalato e non ne ha ottenuto un altro invece evidente. E poi la Juventus, furiosa (anche se ad essere onesti le immagini mostrano la spinta di Benatia su Vasquez) per il calcio di rigore decretato al minuto 94 della gara contro il Real Madrid al Bernabeu e che l’ha fatta fuori dalle semifinali di Champions. Questo il «bollettino» della stagione attuale, ma anche il passato purtroppo è ricco di episodi simili. La Champions ed l’Europa League hanno bisogno del Var.