Corriere dello Sport (R. Maida)“Visto che la squadra rigetta la difesa a cinque, da ora in poi giocherò con la difesa a quattro che a me piace di più” ha annunciato De Rossi dopo il faticoso pareggio di Firenze. E allora è lecito aspettarsi, già da giovedì a Brighton, una Roma che si appoggi a qualche certezza in più dal punto di vista tattico. Ma sarebbe sbagliato tradurre questa presa di coscienza determinata dal lavoro sul campo in una deriva integralista.

Se a Rotterdam ha deciso di difendersi con il 4-4-2, contro l’Inter ha adottato il 5-3-2 e più in generale spesso pressa nella metà campo avversaria con due esterni molto aggressivi. Di sicuro De Rossi ha capito che la “vera” difesa a cinque cozza con i suoi principi di gioco: a Firenze i due esterni, Angelino da una parte ed El Shaarawy dall’altra, erano stati schierati con il piede invertito con l’idea di facilitare gli inserimenti dei centrocampisti e di innescare Lukaku. Ma il meccanismo non ha funzionato.