La Stampa (G. Buccheri) – La Roma e Rudi Garcia battono un colpo da tre punti in Europa dopo 400 giorni. Un colpo che serve a mandare al tappeto il Bayer Leverkusen e, allo stesso tempo, a rianimare la classifica nel girone: De Rossi e soci lasciano l’ultimo posto, scavalcano lo stesso Bayer ed il Bate Borisov, ma la loro strada verso gli ottavi rimane, comunque, una trappola perché la Roma dovrà far visita fra tre settimane al Barcellona pensando di dover conquistare qualcosa.
SEI MINUTI DA INCUBO – Non doveva sbagliare, la Roma. E in avvio non sbaglia: dopo appena cento secondi Dzeko decide di mandare a segno Salah con un preciso assist che apre la retroguardia dei ragazzi di Schmidt. Garcia disegna la squadra migliore possibile, senza il derby (domenica la sfida con la Lazio) nella testa e con la voglia di invertire una tendenza che lo vede in affanno quando è chiamato a misurare le proprie abilità fuori confine: basti pensare che, prima di ieri, Garcia era riuscito a vincere soltanto tre delle ventuno partite disputate in Champions, sia con il Lille, sia, adesso, alla guida della Roma. Prima Salah, poi lo stesso Dzeko: due a zero in un tempo prima dell’incubo.
In meno di sei minuti dopo l’intervallo il Bayer trova lo spazio per rimettere in equilibrio il duello e per aprire una profonda ferita nelle certezze europee dei giallorossi, salvati da un rigore di Pjanic nel finale. Come è possibile sparire dal campo, davanti al proprio pubblico, quando hai in mano l’inerzia della sfida? Sparire evaporando in un amen? Problemi tattici, ma non solo: questa è l’immediata risposta all’interrogativo sui limiti della squadra di Garcia, e di Garcia stesso, in Europa. La Roma è tornata in Champions l’anno scorso di questi tempi ed è uscita, giocandosi la qualificazione fino all’ultimo con il Manchester City e passando per l’umiliante 7 a 1 incassato a domicilio dal Bayern Monaco. Ora il verdetto è ancor più da rosso perché le avversarie nel raggruppamento sono meno nobili, ma la fatica non sembra cambiare.
RETROGUARDIA FRAGILE – Il colpo atteso da quattordici mesi è arrivato. La Roma, ieri, ha messo in mostra tutte le proprie virtù, ma anche le sue imperfezioni. Le virtù sono ormai note: Salah e Gervinho non hanno freni, Dzeko (il bosniaco è tornato al gol in Champions dopo due anni) non è ancora inserito alla perfezione nei meccanismi d’attacco, ma presto dialogherà con i colleghi senza più intoppi. Le imperfezioni, invece, raccontano di una squadra che, al netto della trasferta di Frosinone, ha sempre subito gol, in Champions sono addirittura ben dieci in quattro gare. Adesso, ecco il derby: a preoccupare sono i muscoli di De Rossi, Florenzi e Maicon. Oggi se ne saprà di più.