Il Messaggero (A. Angeloni) – C’è anche la Lazio – oltre a Roma e Atalanta – per la corsa all’oro. La Champions si rinnova, si estende, rilancia e i soldi aumentano. Da trentadue squadre si passa a trentasei, e il montepremi aumenta del 35 per cento rispetto allo scorso anno, ora tocca quota 3,7 miliardi. La Uefa qualche tempo fa ha inviato una circolare, il quadro è chiaro: partecipa re alle coppe europee ha il suo perché, giocare la Champions, specie quella che ha cambiato veste per la prossima stagione, fa la differenza. Quei soldi ti rendono ricco, sistemano i bilanci, ti danno la possibilità di investire. Aumentare i ricavi per i club è un dogma. Il punto di partenza per una gestione virtuosa di una società.
L’Italia ha guadagnato la quinta piazza Champions attraverso il ranking e spera di avere sei squadre, nel caso in cui Roma o Atalanta vincessero la prossima finale di Europa League (non avendo raggiunto la qualificazione dal campionato). Ipotesi complicata, non escludere. Si ragiona, per ora, sulle cinque. Quattro sono più o meno assegnate, Inter, Milan, Juve e Bologna, che con la vittoria contro la Roma ha staccato il quinto posto di sette punti (considerando che Atalanta e Roma hanno una partita in meno) e ora il distacco dovrebbe essere rassicurante. Il quinto posto è in ballo tra la squadra di De Rossi, quella di Gasperini e quella di Tudor, che ha 52 punti e può ancora sperare nella rimonta.