Il Tempo (A. Austini – F. Biafora) – Sospesa in attesa di un futuro che nessuno può prevedere. La Roma non fa eccezione rispetto alle aziende di tutto il mondo, con una variabile che rende la situazione ancora più nebulosa: Pallotta aveva praticamente venduto la società a Friedkin appena prima che esplodesse la pandemia di Coronavirus e adesso, a oltre un mese di distanza dalle ultime riunioni propedeutiche alle firme sui contratti preliminari, l’affare è rimasto congelato e ad oggi è impossibile sapere se e quando ripartirà. Friedkin è ancora interessato all’operazione e Pallotta e i suoi soci vogliono disimpegnarsi. Soprattutto Ryan, il figlio di Dan, è ancora entusiasta dell’idea di potersi dedicare in prima persona al business Roma. Detto questo, se l’affare ripartirà, i numeri andranno ovviamente ridiscussi. Se il futuro è da scoprire, il presente è dedicato a sistemare i conti. Visto il calo forzato dei ricavi. c’è bisogno di tagliare e/o posticipare alcuni costi. Il taglio degli stipendi dei giocatori può venire incontro in questo senso. Il bilancio però si chiuderà comunque in rosso e in futuro sarà probabilmente necessario un altro aumento di capitale dopo la completa sottoscrizione di quello in corso, per un massimo di 150 milioni, che serve a coprire le perdite del passato. Pallotta e soci dunque dovranno garantire liquidità.