La Repubblica (M. Pinci) – Chissà se le proteste dei tifosi sotto la sede dell’Eur faranno tornare a Pallotta la voglia di vendere la Roma. Di certo, se ha lasciato sfiorire la trattativa con il texano Dan Friedkin, è per due motivi: il primo è che gli fa quasi male lasciare la Roma da sconfitto. Il secondo, è convinto di chiudere un’operazione migliore rispetto all’ultima offerta del Friedkin Group: dei 490 milioni proposti, lui e i suoi soci ne avrebbero incassati “solo” 220. Dunque Jim si sta guardando intorno e tramite alcuni mediatori ha incrociato la strada di Joseph DaGrosa, per tutti Joe, ex proprietario del Bordeaux che comprò per 114 milioni nel 2018 insieme alla società King Street, alla quale ha poi ceduto le quote.
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Oggi è in cerca di un affare: ha guardato in Premier, ma flirta soprattutto con Pallotta. I due hanno una cosa in comune: entrambi gestiscono un fondo di private equity, per DaGrosa il General American Capital Partners di Miami, città nella quale Pallotta trascorre molte delle proprie vacanze. DaGrosa ha un progetto, ovvero creare un network di società sul modello del City Football Group (la holding che controlla Manchester City e New York City, fra le altre), magari realizzando il tutto includendo Pallotta. È presto per dire se davvero andrà in porto questo percorso, ma Pallotta è obbligato a trovare soluzioni.